The Pascale Cancer Treatment Institute in Naples, where oncologist Paolo Ascierto, in light of the progress made by patients being treated for Coronavirus, has called for a national protocol to extend the use of tocilizumab, an anti-arthritis drug, in patients infected and in critical condition, Naples, Italy, 11 March 2020. ANSA / CIRO FUSCO
Un intervento straordinario di solidarietà e medicina ha salvato la vita a Jovita, una giovane nigeriana di 17 anni, presso l’Ospedale Pascale di Napoli.
La vicenda di Jovita inizia in Nigeria, quando un rigonfiamento al seno sinistro cresce rapidamente fino a rivelare un sarcoma di 15 centimetri che comprimeva cuore, pleura, muscoli, costole e cute. Orfana e sieropositiva dalla nascita, Jovita viveva in condizioni difficili, supportata da un’associazione di volontariato locale.
L’associazione si è mobilitata per ottenere una diagnosi e lanciare un appello internazionale, accolto dall’Ospedale Pascale di Napoli, che ha deciso di intervenire gratuitamente per salvare la giovane.
L’équipe dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica, diretta dal professor Edoardo Mercadante, ha affrontato un complesso intervento chirurgico della durata di sette ore. Il tumore è stato completamente rimosso, mentre quattro costole compromesse sono state sostituite con barre in titanio.
Dopo dieci giorni di ricovero, Jovita è stata dimessa e ha potuto fare ritorno in Nigeria, dove inizierà un percorso di recupero post-operatorio.
La presidentessa dell’associazione, Maria Aolide Tonin, ha ringraziato l’Ospedale Pascale: “Grazie a tutto il team medico, al personale sanitario e al management per aver reso possibile questo intervento. Il post-operatorio sarà impegnativo, ma siamo fiduciosi per una completa guarigione.”
Anche Maurizio Di Mauro, commissario straordinario del Pascale, ha sottolineato l’importanza dell’operazione: “Sono orgoglioso del lavoro svolto da tutto il personale. Questo intervento dimostra come il Pascale sia sempre al fianco dei pazienti, superando ogni ostacolo burocratico per offrire speranza, anche a chi proviene da contesti di grave disagio sociale.”