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Pietro Orlandi e i suoi vani tentativi per un colloquio con Papa Francesco, “Dice che ha troppi occhi addosso per incontrarmi su Emanuela”

A oltre 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, nuove rivelazioni e vecchi dubbi tengono viva l’attenzione su uno dei casi più misteriosi d’Italia.

La pista londinese e i documenti contestati

La possibile presenza di Emanuela Orlandi in Inghilterra, ipotizzata da anni da Pietro Orlandi, fratello della giovane scomparsa, sembra prendere consistenza grazie a testimonianze e documenti.

Cinque fogli di note spese, rinvenuti tempo fa, alimentano la teoria secondo cui Emanuela sarebbe stata trasferita a Londra.

Tuttavia, il Vaticano li considera falsi e nega di aver mai aperto un dossier sul caso, almeno fino a quando il promotore di giustizia vaticana, Alessandro Diddi, non ne ha confermato l’esistenza nel gennaio 2023.

“Ci sono troppe coincidenze. È evidente che qualcuno, mica tutti, del Vaticano sia implicato nella scomparsa di mia sorella”, afferma Pietro Orlandi. “Chi è a conoscenza dei fatti e li tiene per sé diventa automaticamente complice. Potrei sempre essere smentito, ma in questi 41 anni non è mai successo.”

Il dialogo con la Santa Sede

Nonostante le accuse mosse al Vaticano, Pietro Orlandi non ha mai rifiutato il dialogo con la Santa Sede. Lui e la sua famiglia hanno presentato diverse istanze formali e richieste di incontro nel corso degli anni, come confermato da Alessandro Diddi. Tuttavia, i tentativi di Orlandi di incontrare papa Francesco sono stati vani. “Ciclicamente chiedo di essere ricevuto, ma mi respinge sempre. Mi ha detto: ‘Ho troppi occhi puntati addosso per incontrarti’. Vorrei sapere perché”, racconta Pietro Orlandi.

Un episodio significativo è legato a una frase pronunciata dal pontefice: “Emanuela è in cielo”. Questa dichiarazione ha lasciato Pietro Orlandi con l’angoscia che in Vaticano si sappia più di quanto si voglia rivelare. “Per me mia sorella è viva fino a prova contraria, ma queste parole mi fanno pensare al peggio.”

Le prossime tappe

L’esistenza di un dossier sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, che include una ricostruzione storica del caso, è stata confermata. Tuttavia, il suo contenuto non è ancora stato reso pubblico. Pietro Orlandi spera che la pubblicazione possa finalmente gettare luce su un mistero che, dal giugno 1983, continua a tormentare non solo la sua famiglia, ma anche l’opinione pubblica.

Intanto, il caso Orlandi resta un simbolo delle zone d’ombra che circondano il Vaticano, alimentando interrogativi e teorie che, a distanza di quattro decenni, non hanno trovato risposta definitiva.