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Esplosione a Calenzano: chi sono le 5 vittime della tragedia, i loro nomi e le loro storie

Cinque lavoratori, tra autotrasportatori e manutentori, hanno perso la vita nell’esplosione del deposito Eni a Calenzano, Firenze. Altri venti i feriti, di cui due in gravi condizioni.

Le vittime identificate: i nomi e le storie

La drammatica esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, ha causato la morte di cinque lavoratori e il ferimento di circa venti persone, tra cui due in condizioni critiche ricoverate al Centro Grandi Ustioni di Cisanello. Le vittime, tutte italiane, erano professionisti esperti: tre autotrasportatori e due manutentori provenienti da diverse parti del Paese. Tra i primi identificati c’è Vincenzo Martinelli, 51 anni, originario di Napoli ma residente a Prato, che lascia due figlie. Era un autotrasportatore di lunga esperienza.

Altri due camionisti hanno perso la vita: Carmelo Corso, 57 anni, anch’egli residente a Prato ma originario di Catania, e Davide Baronti, 49 anni, piemontese trasferito in Toscana. Corso, arrivato poco prima dell’esplosione, abitava con la famiglia nella frazione di San Giorgio a Colonica, mentre Baronti risiedeva a Bientina, in provincia di Pisa, ed era appassionato di tennis, considerato dai conoscenti una persona solare e gentile.

Manutentori lucani tra le vittime

Gli altri due lavoratori deceduti erano manutentori inviati al deposito per operazioni tecniche. Si tratta di Franco Cirelli, 50 anni, di Cirigliano (Matera), ex militare della Brigata Folgore e appassionato di calcio, e Gerardo Pepe, 45 anni, originario della Germania ma residente a Sasso di Castalda (Potenza). Entrambi lavoravano per un’azienda lucana specializzata in manutenzione di impianti petroliferi. Pepe lascia una figlia, mentre Cirelli lascia due figli piccoli.

Le parole del presidente della regione Basilicata

Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha espresso profondo cordoglio per le vittime lucane e le loro famiglie, sottolineando la necessità di intensificare gli sforzi per garantire la sicurezza sul lavoro: “La vita di ogni lavoratore è preziosa e dobbiamo fare tutto il necessario per proteggerla”.

Con la conclusione delle operazioni di soccorso, non risultano dispersi,