Giuseppe Conte ha partecipato alla kermesse di Fratelli d’Italia, affrontando temi interni al Movimento 5 Stelle e delineando la sua posizione politica in un confronto aperto.
Invitato sul palco di Atreju, la festa dei giovani di Fratelli d’Italia, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha dialogato con il direttore di Libero Mario Sechi. L’evento, introdotto dal sottosegretario Emanuele Prisco, è stato descritto come uno spazio per il confronto rispettoso, in cui idee diverse trovano accoglienza.
Conte ha accolto l’invito con spirito aperto, ricordando: “Sono venuto anche quando FdI era un partito con meno consenso. Credo sia un dovere confrontarsi, anche con chi ha visioni diverse dalle nostre”.
Sul palco, Conte ha affrontato anche il tema delle tensioni interne al Movimento 5 Stelle, precisando: “Non ho sfidato Grillo, è lui che ha sfidato la comunità. Se avessi perso mi sarei ritirato. La base ha fatto una scelta chiara”. Ha poi elencato i membri della “nuova” squadra del M5S, tra cui Fico, Taverna e Crimi, sottolineando la fedeltà ai principi originari del Movimento, come il rispetto del limite del doppio mandato.
In merito alla collocazione politica del M5S, Conte ha ribadito una posizione autonoma: “Se essere di sinistra significa accogliere indiscriminatamente o pensare solo ai quartieri bene, io non ci sto”. Ha invece definito il Movimento come “progressisti indipendenti”, sottolineando una visione alternativa rispetto alla destra e un impegno per combattere le ingiustizie sociali.
Conte ha escluso alleanze strutturali con altre forze politiche, come il Partito Democratico: “Non saremo mai il cespuglio o il junior partner di nessuno. Vogliamo seguire il nostro percorso e valutare, a tempo debito, se esistono le condizioni per costruire un’alternativa di governo credibile e solida”.
Rispondendo a una domanda sul possibile ruolo politico dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, Conte ha commentato: “Lo conosco come un bravo tecnico e fiscalista. Se nasce una nuova forza politica, è la legge della competizione. Tuttavia, sembra un’operazione pianificata a tavolino dal Pd”.
Sulla fusione di Stellantis, Conte ha chiarito che la decisione è stata presa a livello privato: “Elkann me la presentò come cosa fatta. Si tratta di una multinazionale e di un’impresa privata, quindi non fu discussa preventivamente con il governo”.
La presenza di Conte ad Atreju ha offerto un esempio di dialogo tra forze politiche distanti, ma anche un momento per ribadire l’autonomia del M5S e i suoi principi fondanti. Tra visioni divergenti e scelte strategiche, il leader ha confermato la volontà di costruire un percorso politico indipendente, pur rimanendo aperto al confronto.