Saviano risponde alla Meloni e nega i successi del governo a Caivano
Lo scrittore Roberto Saviano replica alle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, negando i successi contro la camorra a Caivano e criticando il decreto Caivano.
Le accuse di Giorgia Meloni dal palco di Atreju
Durante l’evento politico Atreju, la premier Giorgia Meloni ha attaccato duramente Roberto Saviano, definendolo un “guru dell’antimafia” che costruisce narrazioni milionarie sull’Italia come terra di malaffare. Dal palco del Circo Massimo, Meloni ha sottolineato i risultati ottenuti dal governo nella lotta alla camorra a Caivano, come la liberazione delle case popolari occupate da clan malavitosi. La premier ha lanciato una provocazione diretta allo scrittore: “Aspettiamo i complimenti di Roberto Saviano per queste azioni, ma temo che non ci sarà più niente su cui fare una serie televisiva milionaria”.
La platea ha accolto il discorso con un fragoroso applauso, segnando un altro capitolo nel lungo conflitto tra Meloni e Saviano. Il rapporto tra i due è da anni segnato da tensioni: lo scrittore non ha mai nascosto le sue critiche verso la leader di Fratelli d’Italia, arrivando a definirla “bastarda” in un intervento del 2020.
Saviano risponde da Otto e mezzo
Nella puntata di ieri sera di Otto e mezzo, condotta da Lilli Gruber su La7, Roberto Saviano ha risposto alle dichiarazioni di Meloni. Lo scrittore si è detto sorpreso dai “toni pesanti” e ha definito l’attacco una strategia politica: “Rendere uno scrittore un rivale politico significa sottrarre il ruolo critico della dialettica”.
Sulle azioni del governo a Caivano, Saviano ha minimizzato i risultati: “Sono state liberate 36 case su oltre 120, ma il sistema camorra è intatto. Il decreto Caivano ha riempito le carceri minorili rendendole sature. Con quel decreto, entri per un reato lieve e ne esci camorrista”.
Il direttore di Libero, Mario Sechi, ospite del programma, ha risposto criticando le affermazioni di Saviano, sottolineando che le sue parole fanno parte della normale dialettica politica e che anche intellettuali come lui “fanno politica”.
Un confronto che resta acceso
Durante la trasmissione, Saviano ha accusato Meloni di sfruttare la sua posizione di potere per isolare critici e intellettuali: “C’è una sproporzione di poteri. Fare nomi di chi non è in politica significa isolarli, e Meloni lo sa bene”. Lo scrittore ha anche menzionato un’inchiesta che coinvolge un esponente di Fratelli d’Italia, evidenziando quella che ha definito “politica omertosa”.
Infine, Saviano ha paragonato la comunicazione di Meloni a quella del presidente argentino Javier Milei, sostenendo che entrambi utilizzano strategie simili per legarsi ai propri elettori, anche se le loro politiche economiche rimangono distanti.
Questo scontro sottolinea ancora una volta le profonde divisioni politiche e ideologiche tra Giorgia Meloni e Roberto Saviano, destinato a rimanere al centro del dibattito pubblico.