Lo iscrivono al Pd mentre è in coma, la moglie: “Vergognatevi”
Una vicenda surreale coinvolge un operaio in coma, iscritto a sua insaputa al Pd. La denuncia arriva dalla moglie, indignata per l’accaduto.
Iscrizione al partito senza consenso
In Avellino, la moglie di un operaio in coma ha denunciato pubblicamente una grave vicenda tramite il sito locale Il Caudino. Secondo quanto riferito, l’uomo, ricoverato per seri problemi di salute, è stato iscritto al Partito Democratico senza il suo consenso. La redazione del sito ha deciso di omettere il nome della donna e dei presunti responsabili per tutelare la privacy e prevenire possibili ritorsioni.
La donna ha inviato una lettera per denunciare l’accaduto, esprimendo tutta la sua amarezza. “Nonostante le difficoltà affrontate dalla nostra famiglia, qualcuno ha pensato di utilizzare i dati di mio marito per iscriverlo al Pd senza la sua volontà,” ha dichiarato. L’episodio, avvenuto in una sezione del partito di un comune caudino, ha scatenato polemiche.
Secondo il racconto, la moglie dell’operaio avrebbe chiesto spiegazioni a un segretario locale, il quale inizialmente ha confermato l’iscrizione, attribuendola a un amministratore influente del territorio. Tuttavia, pochi minuti dopo, lo stesso segretario avrebbe ritrattato, sostenendo che la tessera era stata rinnovata automaticamente, senza un’espressa adesione.
Accuse di superficialità e mancanza di sensibilità
Nella sua lettera, la donna ha sottolineato come nessuno, durante il lungo ricovero del marito, si sia preoccupato della situazione difficile che la loro famiglia stava vivendo. Al contrario, alcune persone avrebbero sfruttato il momento per perseguire interessi politici.
“Mi chiedo come si possa essere così insensibili verso una famiglia già provata. Addirittura, hanno tentato di far assumere mio marito come operaio interinale mentre era in coma, forse per lavarsi la coscienza. Mi hanno chiesto il certificato medico, ma alla fine tutto si è rivelato una presa in giro,” ha scritto.
La donna ha espresso il proprio disappunto per l’intera vicenda, definendo il comportamento dei responsabili “vergognoso” e promettendo di intraprendere azioni legali per tutelare l’onorabilità della sua famiglia. Ha infine criticato duramente il partito, accusandolo di non essere vicino ai più deboli e di adottare atteggiamenti che allontanano i cittadini dalla politica.