Cassazione su migranti, una sentenza conferma che la scelta dei “paesi sicuri” spetta al governo
Una sentenza della Cassazione conferma che la scelta sui “Paesi sicuri” spetta al governo e non ai giudici, sollevando polemiche politiche.
Il Ruolo del Governo nella Gestione delle Domande di Asilo
La recente sentenza della Cassazione ha stabilito un punto cruciale riguardo la gestione delle richieste di asilo in Italia, affermando che la decisione su quali Paesi possano essere considerati sicuri spetta esclusivamente al governo. In particolare, la Corte ha ribadito che, se i Paesi designati come sicuri non sono in contrasto con le normative europee, è l’esecutivo eletto dai cittadini a determinarli. La sentenza ha sottolineato che i giudici non possono sostituirsi al ministro degli Esteri, né annullare, con effetto generale, i decreti ministeriali relativi ai Paesi sicuri.
Nel caso in questione, il governo italiano aveva presentato un ricorso contro le decisioni di alcuni tribunali che avevano impedito il trattenimento di migranti provenienti da Paesi che l’esecutivo considera sicuri, come l’Albania. La sentenza, quindi, ha avuto un impatto diretto sulla gestione dei centri di accoglienza in località come Gjader e Shëngjin, sollevando un ampio dibattito politico e giuridico sul ruolo della magistratura e sul rispetto delle politiche migratorie governative.
Le Reazioni Politiche alla Sentenza
La decisione della Cassazione ha scatenato reazioni contrastanti tra i vari schieramenti politici. Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha espresso soddisfazione per la sentenza, dichiarando che essa conferma la posizione del suo partito, ossia che i giudici non possono sostituirsi al governo nella valutazione dei Paesi sicuri. “I magistrati devono limitarsi a valutare caso per caso, senza entrare nel merito delle scelte politiche del governo”, ha affermato Bignami. Il suo intervento ha sottolineato che la decisione della Cassazione rappresenta un importante principio di diritto, che sarebbe dovuto essere evidente anche per i giudici, ma che purtroppo necessitava di un intervento della Corte.
D’altra parte, Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi, ha accusato il governo di agire al di sopra della legge, insinuando che stia cercando di delegittimare la magistratura. Bonelli ha affermato che una simile condotta è tipica dei regimi autoritari, dove il governo si ritiene superiore alla legge. Anche Giuseppe Conte, ex premier e leader del Movimento 5 Stelle, ha critico la posizione del governo, sostenendo che quest’ultimo stia utilizzando il tema dell’immigrazione come strumento di propaganda. La polemica si è intensificata con le dichiarazioni di Sara Kelany, responsabile del dipartimento Immigrazione di Fdi, che ha accusato la sinistra di distorcere le sentenze della Cassazione e di usare la giustizia per fini ideologici.