Sentenza Open Arms, l’avv Giulia Bongiorno: “Assoluzione piena, non ci sono ma nè però”
Il Tribunale di Palermo ha assolto Matteo Salvini nel processo Open Arms con formula piena. L’ex ministro era accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio.
Sentenza di primo grado: Salvini assolto senza riserve
Il Tribunale di Palermo ha emesso una sentenza che assolve pienamente Matteo Salvini dalle accuse mosse nel caso Open Arms. Il leader della Lega era imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, rischiando una condanna fino a sei anni di reclusione. La corte ha stabilito che “il fatto non sussiste”, ponendo fine al primo grado di giudizio in una vicenda giudiziaria durata tre anni.
Visibilmente emozionato, Salvini ha accolto la sentenza accanto alla compagna Francesca Verdini e ha espresso gratitudine verso il suo team legale, composto da Giulia Bongiorno, Luigi Carta, Francesco Colotti, Crescenzo Manna, Lavinia Squicquero e Ludmila Laudonio. Il ministro ha dichiarato: “Ringrazio i miei avvocati per il lavoro straordinario”.
La sentenza rappresenta un momento di sollievo per Salvini, ma la questione potrebbe non essere conclusa: il verdetto è di primo grado e potrebbero esserci ulteriori sviluppi nei successivi gradi di giudizio.
Giulia Bongiorno: “Una assoluzione piena, senza dubbi”
L’avvocato Giulia Bongiorno, ex ministra e legale di Salvini, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, chiarendo la portata della decisione: “Questa è una sentenza che stabilisce in modo inequivocabile che il fatto non sussiste. Non ci sono ‘ma’ o ‘però’: si tratta di un’assoluzione piena”.
Secondo Bongiorno, la sentenza non deve essere interpretata come un attacco ai diritti dei migranti: “Non è una sentenza contro i migranti, ma contro chi li sfrutta”. Le sue parole sottolineano l’importanza della difesa legale di Salvini, condotta, come evidenziato dalla legale, sempre all’interno delle istituzioni e nel rispetto delle leggi.
Salvini: “Un costo elevato per gli italiani”
Intervenendo in diretta televisiva a “5 Minuti” su Rai 1, Salvini ha commentato la sentenza, non risparmiando critiche ai suoi oppositori politici: “Spero che i miei accusatori di sinistra e i professoroni che mi hanno dipinto come un pericoloso criminale riflettano su questa decisione del Tribunale”.
Ha inoltre evidenziato il costo economico del processo, definendolo “un peso per i contribuenti italiani” e accusando Partito Democratico e Movimento 5 Stelle di aver portato avanti una campagna contro di lui senza basi solide.
La sentenza chiude, almeno per ora, una vicenda che ha occupato il dibattito pubblico italiano e internazionale, rappresentando un passaggio significativo nella carriera politica e giudiziaria di Matteo Salvini.