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Gianfranco Fini diretto, “Elly Schlein l’avversaria ideale di Meloni? Gli avversari sono quelli capaci di diventare tali”

Gianfranco Fini, intervistato da Salvatore Merlo, celebra la premier Giorgia Meloni, definendola “integralmente politica” e senza riserve sulla Fiamma tricolore.

Fini su Meloni: una leader “tutta politica”

Gianfranco Fini, ex presidente della Camera ed erede di Giorgio Almirante, esprime parole di ammirazione per Giorgia Meloni. In una lunga intervista concessa a Salvatore Merlo, sul Foglio, l’ex leader di Alleanza Nazionale definisce la premier “tutta politica”:

“Integralmente. Dalla testa ai piedi. Nel senso migliore del termine. Ha fatto la gavetta, ragiona seguendo gli assi cartesiani della politica, che sono quelli dati. Non dico che sia una scienza, la politica, ma quasi”.

Fini sottolinea come la premier abbia costruito la propria leadership partendo dalla militanza: “È la dimostrazione che se arrivi in alto partendo dalla militanza, quel piedistallo su cui sei assiso alla fine è più solido”.

Fiamma tricolore: “Non è un tema”

Per Fini, la questione del simbolo di Fratelli d’Italia e della Fiamma tricolore non rappresenta un problema rilevante: “Che ci sia o non ci sia quel simbolo non ha davvero molta importanza. C’è stato molto di più nella destra italiana: c’è stata Fiuggi”.

Il riferimento è alla svolta di Fiuggi, evento che segnò la nascita di Alleanza Nazionale e il rinnovamento della destra italiana.

Il ricordo di Berlusconi e la critica alla sinistra

Fini ricorda il suo rapporto con Silvio Berlusconi e l’impatto che il leader di Forza Italia ebbe sulla politica italiana: “Berlusconi ha cambiato il modo in cui si configura l’offerta politica. Ha introdotto un modo di ragionare e vedere le cose che all’inizio mi faceva sorridere. Mi sembrava una roba da matti. Sorridevo di quell’aria da impresa, da piazzista”.

Nonostante le perplessità iniziali, Fini riconosce il ruolo rivoluzionario di Berlusconi: “Ha cambiato per sempre la politica italiana, basta vedere com’erano le campagne elettorali prima di lui, per capirlo. Non è stato un innovatore, è stato un rivoluzionario”.

Non mancano critiche al centrosinistra, accusato di mantenere lo stesso approccio del passato: “Oggi come allora, continuano ad avere lo stesso vizio: delegittimano”. Sulla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, Fini si esprime con cautela: “L’avversaria ideale di Meloni? Gli avversari sono quelli capaci di diventare tali”.