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Salvini e il percorso in salita per il Ponte sullo Stretto, la Sinistra si mobilita con una pioggia di ricorsi

Ambientalisti, enti locali e opposizione politica uniti contro il Ponte sullo Stretto. Presentati numerosi ricorsi al Tar per bloccare l’avvio dei lavori nel 2025.

Nuove opposizioni al Ponte: il nodo dei ricorsi

La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, definito dal vicepremier Matteo Salvini come «la madre di tutte le opere», incontra nuovi ostacoli.

Negli ultimi giorni, il Comune di Villa San Giovanni e la Città Metropolitana di Reggio Calabria hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio, elencando 15 motivazioni per chiedere la sospensiva sull’avvio dei cantieri, previsto per i primi mesi del 2025.

Tra le obiezioni sollevate, i ricorrenti sottolineano che l’infrastruttura potrebbe compromettere il passaggio delle navi da crociera e delle imbarcazioni commerciali, causando danni significativi alla navigazione nel Mediterraneo. Viene inoltre contestata la reale necessità dell’opera, in attesa di realizzazione da oltre cinquant’anni.

Ambientalisti e associazioni in campo

Non solo enti locali: anche le associazioni ambientaliste come Legambiente, Lipu e WWF Italia hanno presentato ricorsi al Tar. Per queste organizzazioni, il Ponte rappresenta un progetto «dall’impatto ambientale gravissimo e irreversibile, non mitigabile né compensabile». Una posizione ribadita in Parlamento dal rappresentante del Movimento 5 Stelle, Agostino Santillo, che ha definito l’iniziativa «un tuffo nell’ignoto».

A scatenare questa ondata di ricorsi è stato il recente via libera della Commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via), che ha approvato il progetto esecutivo con 68 raccomandazioni tecniche per la sua revisione finale.

Governo avanti, ma lo scontro continua

Nonostante le opposizioni, il governo ha messo a segno un altro passo verso la realizzazione dell’opera. Il Ministero delle Infrastrutture ha comunicato la chiusura della conferenza dei servizi, un passaggio chiave per il progetto del Ponte.

Inoltre, la Camera ha approvato un ordine del giorno che prevede opere di compensazione per il territorio, come richiesto dal Comune di Messina.

Il Ponte sullo Stretto, che dovrebbe collegare Calabria e Sicilia, resta una questione aperta: da un lato il governo prosegue nel percorso tecnico e legislativo, dall’altro le opposizioni moltiplicano le iniziative per bloccarne l’attuazione.

La battaglia si gioca ora nelle aule dei tribunali, mentre le prime fasi operative si avvicinano.

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Francesco Paolo Antonicelli