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Sondaggi e proiezioni per il 2025, FDI è il pilastro del centrodestra, profondo rosso M5S, PD in crescita

La politica italiana si avvicina al 2025 senza segnali di svolte radicali: i sondaggi suggeriscono uno scenario consolidato, con il centrodestra in vantaggio e un centrosinistra in crescita ma ancora frammentato.

Un quadro politico stabile

Gli ultimi dati di Ipsos e della supermedia Youtrend/Agi confermano che la politica italiana, nonostante tensioni e criticità, sembra mantenere una relativa stabilità. Il gradimento del governo guidato da Giorgia Meloni si attesta al 41%, in calo di tre punti rispetto al 2023, ma ancora superiore al declino registrato da altri governi negli ultimi anni. Meloni, con il 42% di approvazione personale, incassa il consenso di osservatori internazionali e la fedeltà del suo elettorato.

Fratelli d’Italia e la coalizione di centrodestra

Fratelli d’Italia si conferma il pilastro del centrodestra, registrando un 28,9% nei sondaggi, un dato in crescita rispetto al 2022. Gli alleati, pur restando distanti, mantengono posizioni consolidate: Forza Italia è al 9,1%, la Lega all’8,7%, mentre Noi Moderati si attesta all’1,1%. La coalizione nel suo insieme raggiunge un solido 48,8%, ben oltre il centrosinistra.

La leadership di Meloni all’interno della coalizione non è in discussione, ma si profilano tensioni, soprattutto in vista delle elezioni regionali, come nel caso del Veneto, dove la Lega resiste a cedere il controllo.

Il centrosinistra: progressi e sfide

Nel fronte opposto, il centrosinistra mostra segnali di recupero, raggiungendo il 31,5% (+6% rispetto al 2023). Il Partito Democratico, con Elly Schlein al timone, consolida la propria leadership interna al 23,3%. Tuttavia, le relazioni con gli altri alleati, in particolare il Movimento Cinque Stelle (M5S), restano complicate. Giuseppe Conte, desideroso di smarcarsi da alleanze vincolanti, fatica a invertire il trend negativo del M5S, che perde il 4,8% e scende all’11,5%.

La crescita dell’Alleanza Verdi-Sinistra (+2,4%) polarizza ulteriormente la coalizione, rendendo difficile attrarre voti moderati, essenziali per colmare il divario con il centrodestra. Nel frattempo, il fronte centrista (Renzi, Calenda, +Europa) soffre una crisi di consensi che indebolisce ulteriormente la capacità di aggregazione del centrosinistra.

Verso un 2025 senza sorprese?

Se si votasse domani, il risultato sembrerebbe scontato: il centrodestra continuerebbe a prevalere, sostenuto da una leadership coesa e un elettorato consolidato. Per il centrosinistra, il 2025 sarà cruciale per definire una strategia politica più omogenea e convincente, capace di proporre un’alternativa reale e concreta.