L’obbiettivo di Salvini per il 2025 è il ritorno al Viminale, “Io Ministro degli Interni? Ne parlerò con la Meloni”
Dal Viminale ai sottosegretari mancanti, passando per la legge sul terzo mandato in Campania: un inizio d’anno complesso per il governo Meloni.
Salvini e il desiderio del Viminale
Matteo Salvini non nasconde il suo desiderio di tornare al Viminale, dichiarando che quel ruolo “resta nel cuore per tutta la vita”. Forte dell’assoluzione nel processo Open Arms, il leader della Lega ritiene che non ci siano più ostacoli per un suo eventuale ritorno al dicastero dell’Interno. Tuttavia, il governo respinge l’ipotesi di un rimpasto.
“Non è all’ordine del giorno”, ha chiarito Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Palazzo Chigi, lasciando intendere che la priorità sia mantenere la stabilità della squadra di governo. Nonostante ciò, la premier potrebbe intervenire per coprire i posti vacanti lasciati da Augusta Montaruli, Vittorio Sgarbi e Galeazzo Bignami, tutti ex esponenti di Fratelli d’Italia.
Il nodo della legge sul terzo mandato in Campania
Un altro dossier caldo riguarda la legge regionale approvata in Campania, che consentirebbe a Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato come presidente della Regione. La decisione di impugnarla o meno spetta all’esecutivo, che dovrà pronunciarsi entro il 9 gennaio. “Stiamo valutando”, ha dichiarato ancora Fazzolari, che si è detto favorevole al ricorso, ritenendo che la norma rientri nelle competenze dello Stato.
L’esito di questa scelta potrebbe avere ripercussioni anche sul rapporto tra governo e territori, con il delicato equilibrio politico tra i diversi partiti della maggioranza.
La ricostruzione in Emilia-Romagna e i rapporti di maggioranza
A inizio 2025, il governo sarà chiamato anche a scegliere un nuovo commissario per la ricostruzione in Emilia-Romagna, dopo il trasferimento del generale Francesco Paolo Figliuolo ad altri incarichi. Tra i nomi in lizza, spicca quello del presidente della provincia di Ravenna, Michele De Pascale, sostenuto da esponenti locali.
Sul fronte interno, la premier punta a evitare tensioni nella maggioranza. Malgrado i malumori della Lega sulle forniture militari all’Ucraina, le dichiarazioni di Fazzolari lasciano intendere che la coalizione è determinata a mantenere una linea unitaria.