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Francesco Guccini attacca la Meloni: “È pericolosa come Orbán”

Il cantautore Francesco Guccini critica duramente Giorgia Meloni in un’intervista al Corriere della Sera, paragonandola al leader ungherese Viktor Orbán e sollevando il tema del ritorno del fascismo.

Guccini contro Meloni e la destra italiana

Francesco Guccini, noto cantautore e figura di spicco della cultura italiana, ha espresso opinioni fortemente critiche nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del panorama politico italiano attuale. Intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, Guccini ha descritto Meloni come “furba, intelligente, pericolosa” e ha aggiunto che “urlà troppo”.

L’artista ha spiegato il motivo delle sue affermazioni, puntando il dito contro i tentativi del governo di introdurre riforme che avrebbero, a suo dire, “stravolto la Costituzione”. Guccini ha affermato che il premierato e l’autonomia differenziata, pur essendo momentaneamente accantonati, rivelano un’intenzione che definisce “una forma moderna di autocrazia, alla Orbán”.

L’intervista non si è limitata alla critica al governo in carica. Il cantautore ha parlato di una possibile resurrezione del fascismo in Italia, sostenendo che “una certa voglia serpeggia” e che gli italiani hanno spesso mostrato una propensione a “voltarsi da quella parte”.

Il rifiuto dell’invito ad Atreju e lo sguardo sul Paese

Nel corso della conversazione, Guccini ha ricordato un episodio significativo: l’invito ricevuto da Giorgia Meloni a partecipare ad Atreju, l’annuale manifestazione di Fratelli d’Italia. La leader del partito aveva cercato di mostrargli che il suo elettorato non era composto da “mostri”, ma Guccini ha declinato l’invito, affermando che “pure per me, che ormai sono quasi cieco per la maculopatia, non era difficile vedere che non c’era bella gente”.

Passando a considerazioni più ampie, Guccini ha commentato anche sulla mancanza di una reazione popolare contro il governo attuale. Citando le recenti dichiarazioni di Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, sull’eventualità di una “rivolta sociale”, il cantautore si è detto scettico: “Non la vedo. Al contrario, vedo la destra sempre più spudorata”.

Il tono si è fatto ancora più diretto quando Guccini ha dichiarato: “Quando leggo certe sortite, comincio a pensare che mandare affan*** un cogl*** non sia un reato”.

Un dibattito che divide

Le parole di Francesco Guccini aggiungono un tassello al dibattito politico e culturale italiano, suscitando reazioni contrastanti. Da una parte, vi è chi apprezza la franchezza dell’artista; dall’altra, non mancano critiche alla durezza delle sue affermazioni.