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Codice della Strada, scontro sui dati, Salvini “Incidente e morti diminuiti”, la dura replica di Renzi “Bugiardo”

Il dibattito sulla riforma del Codice della Strada si accende: polemiche sui dati degli incidenti stradali e scontro politico.

Polemiche sulla riforma del Codice della Strada

La recente riforma del Codice della Strada continua a generare tensioni e dibattiti politici, con i dati sugli incidenti stradali al centro delle discussioni. Secondo il ministro Matteo Salvini, l’introduzione delle nuove regole avrebbe portato a una riduzione degli incidenti mortali del 25%, ma queste affermazioni sono contestate dall’Associazione sostenitori Polizia stradale (Asaps), che parla di dati incompleti e fuorvianti. La questione ha scatenato un acceso confronto politico, con Italia viva pronta a presentare un’interrogazione parlamentare.

Le accuse di dati incompleti e il confronto politico

L’Asaps sostiene che i numeri citati dal ministro Salvini non rappresentano la realtà completa degli incidenti stradali. Secondo il presidente dell’associazione, Giordano Biserni, i dati forniti si riferiscono esclusivamente agli incidenti rilevati da polizia stradale e carabinieri, pari al 34% del totale, escludendo quelli rilevati dalle polizie municipali. “Dai nostri rilevamenti risultano almeno 111 morti sulle strade italiane, più del doppio di quanto dichiarato dal ministro”, ha affermato Biserni.

Anche il leader di Italia viva, Matteo Renzi, ha criticato duramente il ministro, definendolo un “demagogo bugiardo” e accusandolo di sfruttare i dati in modo strumentale. “I morti sulle strade non sono diminuiti, anzi restano stabili. Sfruttare le vittime per giustificare un codice della strada folle è un’operazione meschina”, ha dichiarato Renzi, annunciando un’interrogazione parlamentare per fare luce sulla vicenda.

La replica del Mit e le posizioni della politica

In risposta alle critiche, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha difeso i dati diffusi, sottolineando che accusare di falsità queste statistiche equivale a mettere in discussione il lavoro delle forze dell’ordine. “Le forze di polizia svolgono un immenso lavoro per garantire la sicurezza stradale. Questo obiettivo dovrebbe unire, non dividere”, si legge in una nota del ministero.

Nonostante ciò, le critiche al ministro Salvini arrivano anche da altri esponenti politici. Francesca Ghirra, capogruppo di Avs nella commissione Attività produttive, accusa il ministro di “propaganda sulla pelle delle vittime della strada”, mentre Alessio D’Amato, di Azione, chiede che i dati vengano valutati con metodi più affidabili e tempi adeguati. Anche il deputato del Pd, Andrea Casu, ha espresso preoccupazione, invitando il governo a considerare misure più incisive per affrontare la questione della velocità e dell’uso delle tecnologie di sicurezza.

I numeri reali degli incidenti secondo Asaps

L’Asaps ha diffuso dati basati su fonti pubbliche, secondo cui la mortalità stradale non sarebbe diminuita rispetto al periodo precedente. Tra il 14 dicembre 2024, data di entrata in vigore delle modifiche al Codice della Strada, e l’1 gennaio 2025, si sono registrati 134 morti in 125 incidenti mortali. Nel medesimo periodo del 2023, le vittime erano state 131 in 115 collisioni. “Sulle strade italiane si continua a morire come prima”, ha dichiarato il presidente Biserni, che auspica un miglioramento nella raccolta e nella tempestività dei dati sugli incidenti.