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bimba di un anno e mezzo muore dopo un malore, la mamma “Non respirava nella culla

Un dramma ha colpito l’ospedale di Padova, dove una bambina di un anno e mezzo, di origine nigeriana, è deceduta dopo essere stata ricoverata per un arresto respiratorio e cardiaco. La Procura di Treviso ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause del decesso, al momento senza indagati, e ha disposto l’autopsia per ottenere risposte definitive.

La tragedia è iniziata il 30 dicembre, quando la madre della bambina ha notato che la piccola non respirava mentre si trovava nella culla, nella loro abitazione a Montebelluna (Treviso). La famiglia, residente nel quartiere di San Gaetano, è sotto choc, così come l’intera comunità.

I soccorsi e il ricovero

Alla scoperta del malore, la madre ha subito allertato il Suem 118, che è intervenuto prontamente cercando di rianimare la bambina sul posto. Trasportata d’urgenza in elicottero presso il reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova, la piccola è stata ricoverata in condizioni critiche. Purtroppo, nonostante gli sforzi dei medici, il suo cuore ha smesso di battere nella giornata di sabato 4 gennaio.

La bimba, nata prematura, era l’ultima di tre figli di una coppia di origine nigeriana. La sua morte ha scosso profondamente la comunità locale, che si è stretta attorno alla famiglia in questo momento di dolore.

Il cordoglio del sindaco e della comunità

Il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin, ha espresso il suo cordoglio, affiancato dall’intera amministrazione comunale. “In momenti come questi, ogni parola sembra insufficiente, ma vogliamo far sentire il nostro affetto e sostegno alla famiglia. Abbiamo sperato fino all’ultimo che la bambina potesse riprendersi e siamo tutti profondamente addolorati per questo epilogo,” ha dichiarato il primo cittadino. Ha poi rivolto un ringraziamento ai soccorritori per la loro prontezza e professionalità.

“Che l’abbraccio collettivo di solidarietà e vicinanza giunga ai familiari,” ha aggiunto, sottolineando il lutto che ha colpito non solo la famiglia, ma l’intera comunità di Montebelluna.