Elly Schlein torna alla Camera dopo 20 giorni di vacanza, “Ritiro e seminario per affrontare i problemi interni e le alleanze”
Dopo 18 giorni di assenza, la segretaria del Pd riappare con nuove proposte, ma il partito affronta sfide interne e rapporti complicati con gli alleati.
Il ritorno di Schlein e l’idea di un ritiro per il Pd
Dopo una pausa natalizia lontana da riflettori e dibattiti pubblici, Elly Schlein è tornata alla Camera dei Deputati, sorprendendo molti dei suoi colleghi. Durante una riunione del gruppo dem, la segretaria ha appoggiato la proposta di un seminario per analizzare il quadro geopolitico, avanzata da Peppe Provenzano e accolta con entusiasmo da Gianni Cuperlo. L’iniziativa, che richiama il ritiro dell’anno scorso a Gubbio, potrebbe tenersi nelle prossime settimane, con Roma come possibile location.
Il seminario vuole affrontare temi cruciali: dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca alle crisi in Francia e Germania, fino alle dimissioni di Justin Trudeau in Canada. Ma, al di là dei progetti futuri, il Pd deve fronteggiare problemi più immediati, legati alla propria efficacia politica e alla gestione delle alleanze.
Una mobilitazione annunciata, ma poco incisiva
Uno dei nodi principali riguarda la battaglia politica. Nonostante l’annuncio di una grande mobilitazione contro i tagli alla sanità del governo, il Pd non è riuscito a tradurre le parole in azioni concrete. La manovra economica, arrivata blindata al Senato, è passata senza una vera opposizione, lasciando molti insoddisfatti.
I critici all’interno del partito ricordano come, in passato, Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, dall’opposizione, riuscivano a mettere in difficoltà il governo con strategie procedurali. Oggi, il Pd sembra incapace di replicare la stessa incisività.
Problemi con gli alleati e tensioni interne
Il rapporto con gli alleati del centrosinistra è un altro tema spinoso. Il Movimento 5 Stelle, per esempio, non ha ricevuto alcun sostegno dal Pd nel caso della governatrice Alessandra Todde, nonostante il rischio di un ritorno alle urne in Sardegna. Anche il silenzio di Schlein sulla nascita di un nuovo movimento cattolico guidato da Graziano Delrio ha suscitato perplessità.
Nel frattempo, i sondaggi vedono il Pd in crescita, ma spesso a scapito degli alleati, aumentando il rischio di tensioni nella coalizione. L’assenza di una chiara linea politica su temi cruciali, come la gestione del centro e il dialogo con figure emergenti come Ernesto Maria Ruffini, lascia disorientate le truppe dem.
La strategia di Schlein: tra assenze e ritorni
Schlein sembra convinta che il tempo giochi a suo favore. Secondo molti osservatori, la segretaria ritiene che, alla fine, tutti dovranno trattare con lei in vista delle prossime elezioni. Nel frattempo, alterna periodi di assenza mediatica a ritorni mirati, cercando nuove parole chiave per rilanciare il partito.
“Era proprio Elly, ticchettava sull’iPad,” raccontavano ieri i deputati, rincuorati dal ritorno della leader. Ma il Pd ha ancora molto lavoro da fare per trasformare le sue promesse in risultati concreti, mentre gli avversari interni ed esterni non perdono occasione per attaccare.