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Aldo Grasso asfalta Stefano De Martino: «Non è uno showman, ma solo un piacione»

Il critico televisivo Aldo Grasso mette in discussione le abilità di conduttore dell’ex ballerino, sottolineando la mancanza di una vera identità artistica.

La critica di Grasso sul ruolo di De Martino

«Lunga vita artistica al ballerino Stefano De Martino, ma non bastano i buoni ascolti di un format iper-collaudato per laurearlo come un grande showman. Gli mancano le basi». Con queste parole, il noto critico televisivo Aldo Grasso, sulle pagine del Corriere della Sera, ha espresso il suo parere sulla conduzione di Affari Tuoi – Speciale Lotteria Italia, trasmesso il 6 gennaio su Rai 1.

Secondo Grasso, De Martino, pur avendo conquistato buoni risultati in termini di ascolti, non possiede le caratteristiche necessarie per essere paragonato a figure come Renzo Arbore o Fiorello, a cui spesso viene accostato. «Gli mancano le basi—scrive il critico—non sembra avere quella cultura mediale, quell’estro naturale che distinguono i modelli a cui aspira. Si limita a fare ciò che piace a tutti i costi, risultando eccessivamente accattivante».

Il paragone con altri conduttori Rai

Nell’analisi di Grasso, emerge una critica più ampia a uno stile di conduzione che definisce superficiale. «Al piacione piace proprio tanto piacere—sottolinea—ma proprio per questo di rado è genuino. La sua insistenza nel voler apparire accattivante lo rende, paradossalmente, spiacevole».

Nel suo commento, Grasso accosta De Martino ad altri volti noti di Rai 1, come Alberto Matano, giudicandoli intercambiabili. «Come succede con Matano, anche De Martino si piace molto, ma il risultato è una conduzione che manca di autenticità. Entrambi rappresentano uno stile che punta più sull’immagine che sulla sostanza», aggiunge il critico.

Una riflessione sulla tv generalista

La chiusura di Grasso lascia spazio a una nota di autoironia: «Poi magari toccherà scrivere che mi sono sbagliato, che De Martino è talento puro e che la tv generalista è cambiata. Ma, per ora, resta solo un piacione».

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Lorenzo Costantino