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Chirurgo si ferisce durante un’operazione e sviluppa lo stesso tumore del paziente

Un chirurgo si ferisce durante un’operazione e sviluppa lo stesso tumore del paziente. La vicenda, documentata scientificamente, suscita nuovo interesse dopo anni.

Un caso di trasmissione tumorale documentato

Durante un intervento chirurgico per rimuovere un istiocitoma fibroso maligno dall’addome di un paziente di 32 anni, un chirurgo di 53 anni si ferì accidentalmente alla mano. Nonostante le cure immediate, cinque mesi dopo, sul palmo della mano del medico, nello stesso punto del taglio, si formò una massa di 3 cm di diametro.

Gli esami rivelarono che il tumore rimosso era identico, sia per tipologia sia per genetica, a quello asportato al paziente. Si trattava di una trasmissione diretta di cellule tumorali, un caso estremamente raro che i ricercatori definirono “trapianto accidentale di cancro”. Il paziente, purtroppo, morì poco dopo per complicazioni, mentre il chirurgo fu operato con successo e rimase in buona salute per almeno due anni.

L’episodio fu analizzato nel 1996 in uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine (NEMJ). Gli autori evidenziarono che, sebbene il sistema immunitario del chirurgo avesse reagito con un’infiammazione circostante, il tumore era cresciuto comunque, eludendo la distruzione immunologica. Questo meccanismo potrebbe spiegarsi con le particolari caratteristiche del sarcoma, noto per interferire con i marker di sorveglianza immunitaria.

Perché il caso continua a suscitare interesse

Intervistato da MedPage Today, l’oncologo Nicholas Hornstein di New York ha spiegato che l’evento è stato causato da una combinazione rara: un’elevata quantità di cellule tumorali del paziente era entrata nella ferita, mentre il sistema immunitario del chirurgo, pur funzionando normalmente, non era riuscito a eliminare il sarcoma, noto per essere particolarmente resistente.

Questo caso, unico nel suo genere, torna ciclicamente al centro dell’attenzione medica e pubblica. Era già stato oggetto di approfondimenti nel 2016 e nel 2023, spesso accompagnato da dubbi e timori sul rischio di contrarre tumori per contagio. È però fondamentale chiarire che tale trasmissione accidentale è un’eccezione estrema, non una regola.

Il tumore può essere contagioso?

La risposta è negativa, sebbene esistano alcune eccezioni specifiche. I tumori umani derivano principalmente da fattori genetici e ambientali, non da trasmissioni interpersonali. Alcuni tipi di tumori, come quelli legati all’HPV o all’epatite B e C, sono causati da virus trasmissibili, ma il contagio riguarda il virus, non il tumore in sé.

Nel regno animale esistono invece rari esempi di tumori contagiosi, come nel caso dei diavoli di Tasmania, dei criceti e dei bivalvi, ma nell’uomo non sono mai stati riscontrati casi simili. Eventi eccezionali come quello del chirurgo ferito confermano la necessità di ulteriori studi, ma non devono generare allarmismi o pregiudizi nei confronti delle persone malate di tumore.