Dopo il bilaterale con Giorgia Meloni e un intenso vertice a Ramstein, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ribadisce la necessità di supporto militare e diplomatico per porre fine al conflitto con dignità.
Al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine all’Italia e al popolo italiano per il loro supporto costante: “Insieme possiamo avvicinare una pace giusta,” ha dichiarato. Durante il bilaterale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Zelensky ha discusso del ruolo cruciale dell’Italia nella difesa dell’Ucraina, elogiando il sostegno fornito in una fase critica del conflitto.
Meloni, dal canto suo, ha ribadito il “sostegno a 360 gradi” dell’Italia alla legittima difesa di Kiev. L’incontro si è svolto al termine di una giornata di intensi incontri per Zelensky, iniziata alla base militare di Ramstein, in Germania, e che domani proseguirà con un colloquio con il capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Al vertice di Ramstein, alla presenza dei ministri della Difesa di circa 50 Paesi e del segretario generale della Nato Mark Rutte, gli alleati hanno annunciato nuovi pacchetti di aiuti per l’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno stanziato 500 milioni di dollari per ulteriori missili di difesa aerea e munizioni per gli F-16, mentre il Regno Unito, in collaborazione con Lettonia e altri partner, fornirà entro il 2025 ben 30.000 droni Fpv.
“Questi droni all’avanguardia consentiranno alle forze armate ucraine di manovrare oltre le difese aeree russe e colpire postazioni nemiche,” ha dichiarato il ministro della Difesa britannico John Healey. Zelensky, incoraggiando ulteriori investimenti, ha lasciato intendere di voler localizzare in Ucraina la produzione di droni e sistemi di difesa aerea.
Nonostante i progressi, l’ombra di un possibile disimpegno americano pesa sul futuro della “Lega per Kiev”, creata dal capo del Pentagono Lloyd Austin. Zelensky ha espresso preoccupazione per un possibile cambio di strategia con l’insediamento di Donald Trump, che potrebbe minare l’unità del gruppo di contatto.
“La Russia non vuole solo l’Ucraina, ma il mondo intero sta guardando. È cruciale che la pace non sia una capitolazione,” ha sottolineato Mark Rutte.
Sul campo, l’Ucraina affronta sfide enormi: morale basso, diserzioni e perdite nel Donbass. Intanto, Zelensky ha rilanciato l’idea del dispiegamento di contingenti occidentali come strumento per costringere la Russia alla pace. “Il nostro obiettivo è trovare strumenti per fermare questa guerra con dignità,” ha dichiarato.