Scudo penale per le forze dell’ordine, Elly Schlein: “Inaccettabile”
L’ipotesi di una nuova norma che preveda tutele giuridiche per le forze dell’ordine genera polemiche politiche. Nordio: “Nessuna impunità prevista”.
L’idea del governo: protezioni per le forze dell’ordine
Il governo sta valutando l’introduzione di una legge specifica per offrire un maggiore supporto giuridico alle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni. La proposta, mirata a prevenire indagini considerate “atti dovuti” in assenza di prove evidenti di abuso, prevede modifiche al codice di procedura penale. Tra le ipotesi più discusse, la competenza dei procedimenti potrebbe essere trasferita ai procuratori generali delle corti d’appello per accelerare i tempi delle indagini. Tuttavia, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiarito: “Non si tratta di garantire impunità, ma di prevedere tutele necessarie per chi opera nel rispetto della legge”. Il governo ha escluso di inserire queste norme nel ddl sicurezza, optando per una proposta legislativa separata.
Le critiche dell’opposizione
La reazione del centrosinistra è stata immediata e unanime. La segretaria del Partito Democratico (Pd), Elly Schlein, ha dichiarato: “Uno scudo penale è inaccettabile. Così si legittimano gli eccessi, invece di promuovere prevenzione e formazione”. Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha espresso forti dubbi: “In uno Stato democratico non ci possono essere zone franche, nemmeno per le forze dell’ordine”.
Da Debora Serracchiani a Matteo Orfini, diverse voci del Pd hanno ribadito che l’attuale ordinamento già offre gli strumenti necessari per garantire sicurezza senza necessità di nuove norme. Carlo Calenda, leader di Azione, ha definito la proposta “complicata e inattuabile”, sottolineando come interventi di questo tipo rischino di non produrre effetti significativi sulla sicurezza pubblica.
Dubbi giuridici e critiche degli esperti
Anche esponenti della giustizia hanno espresso riserve. Francesco Petrelli, presidente dell’Unione Camere Penali, ha sottolineato che uno Stato di diritto deve garantire limiti rigorosi all’uso della forza. Secondo lui, “l’impegno di processare eventuali abusi è un pilastro fondamentale per preservare l’equilibrio democratico”. La questione, definita “scivolosa” dagli stessi promotori, pone interrogativi sulla sua costituzionalità.
Mentre il dibattito prosegue, il governo sembra intenzionato a muoversi con cautela, evitando passi falsi che possano generare tensioni politiche o giuridiche. Nordio ha assicurato che il testo sarà studiato con attenzione: “Toccare il codice penale richiede prudenza”, ha dichiarato.