Accusa su Almasri, Donzelli difende la Meloni: “Andremo avanti con la riforma della giustizia senza farci intimidire”
La vicenda che ha coinvolto Giorgia Meloni e altri membri del governo per il caso del generale libico Osama Almasri continua a scuotere la politica italiana. Dopo l’avviso di garanzia emesso dalla procura di Roma nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dei ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, la tensione è salita alle stelle, in particolare all’interno della maggioranza di governo.
Il caso Almasri e l’accelerazione delle indagini
Il caso che ha suscitato tanto clamore riguarda il generale libico Osama Almasri, accusato di gravi crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja. Dopo essere stato arrestato e poi scarcerato, Almasri è stato rimpatriato in Libia con un volo di Stato. La sua liberazione, tuttavia, è stata oggetto di forti polemiche, poiché la Corte Penale Internazionale aveva emesso un mandato di cattura nei suoi confronti. La procura di Roma ha dunque emesso un avviso di garanzia per Giorgia Meloni, accusata di favoreggiamento e peculato, a causa della gestione della vicenda, ritenuta poco trasparente.
Non solo la premier, ma anche altri esponenti del governo, tra cui il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro della Giustizia Carlo Nordio, sono stati coinvolti in questa inchiesta, per la quale sono state sollevate pesanti accuse. Gli atti sono stati trasmessi al Tribunale dei Ministri, che ora dovrà decidere sull’eventuale apertura di un processo.
Le reazioni politiche e le difese di Donzelli
La notizia dell’avviso di garanzia ha suscitato reazioni contrastanti tra le forze politiche. Da un lato, il responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, ha preso la parola per difendere la premier e i membri del governo coinvolti. In un’intervista rilasciata a Fanpage.it, Donzelli ha dichiarato: “Non ci faremo intimidire, faremo la riforma della giustizia come abbiamo promesso agli italiani. Quello che stiamo facendo, andremo avanti con ancora più convinzione”. Secondo il politico di Fratelli d’Italia, le accuse e gli attacchi a Meloni e al governo sarebbero una reazione di una parte della magistratura che si oppone alla riforma della giustizia proposta dall’esecutivo.
Inoltre, Donzelli ha ribadito che la scarcerazione di Almasri è stata una decisione presa dalle autorità giudiziarie e non dal governo. Ha sottolineato come alcuni processi legali richiedano tempi molto più lunghi per ottenere una decisione definitiva. Il politico ha anche espresso il proprio apprezzamento per il rimpatrio immediato di Almasri in Libia, evidenziando come questa scelta fosse necessaria per motivi di sicurezza.
Nel frattempo, in Parlamento, le opposizioni non hanno risparmiato critiche, accusando il ministro Nordio di inerzia nel caso. Nonostante le difese della maggioranza, le discussioni politiche si intensificano, con il governo che si trova sotto una crescente pressione per spiegare le sue azioni e decisioni relative alla gestione del caso Almasri.
Nel frattempo, l’informativa del ministro Piantedosi e di Nordio prevista per domani si preannuncia come un ulteriore momento di confronto, destinato a chiarire i contorni di una vicenda che continua ad alimentare il dibattito politico in Italia.