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Caso Almasri, Arianna Meloni difende la sorella: “Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!”

Il direttore editoriale de Il Giornale attacca la magistratura dopo l’avviso di garanzia alla premier. La sorella Arianna Meloni: “Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!”.

Feltri: “Attacco politico alla premier”

Dopo l’iscrizione di Giorgia Meloni nel registro degli indagati per peculato e favoreggiamento nel caso Almasri, il direttore editoriale de Il Giornale, Vittorio Feltri, ha preso posizione a favore della premier, accusando la sinistra di utilizzare la magistratura per colpire il governo.

“La rabbia della sinistra per i successi della Meloni si sfoga tramite una magistratura spesso priva di professionalità e di coscienza”, ha scritto Feltri su X.

L’attacco arriva dopo che Meloni ha reso pubblica l’indagine con un video sui social, in cui ha mostrato le accuse recapitate dal procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, lo stesso magistrato che aveva guidato il processo contro Matteo Salvini nel caso Open Arms.

L’avviso di garanzia è stato notificato anche ai ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, scatenando un’ondata di reazioni nel mondo politico.

Arianna Meloni: “Avanti sorella mia!”

A difendere la premier è intervenuta anche la sorella, Arianna Meloni, che su Facebook ha pubblicato un messaggio di sostegno:

“Un orgoglio che torna impetuoso, tante persone che si rimettono a remare nella stessa direzione. Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi! Solo che alcuni non lo possono accettare.”

Nel suo post, Arianna Meloni ha sottolineato come l’Italia abbia bisogno di una scelta chiara tra chi vuole costruire e chi vuole solo mantenere il potere a tutti i costi.

“È tempo che le persone perbene di questa martoriata nazione scelgano da che parte stare. Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!”, ha concluso.

Centrodestra compatto: “Giustizia a orologeria”

Le dichiarazioni di Feltri e Arianna Meloni si inseriscono in un coro di voci del centrodestra, che ha definito l’indagine come un “attacco politico” e un esempio di “giustizia a orologeria”, volto a colpire il governo nel pieno della riforma sulla separazione delle carriere in magistratura.

L’episodio ricorda i casi giudiziari che in passato hanno coinvolto Silvio Berlusconi, con il parallelo del 1994, quando l’allora premier ricevette un avviso di garanzia durante il G7 di Napoli.

Uno scontro destinato a infiammarsi

Il caso Almasri sta trasformandosi in un nuovo terreno di battaglia tra maggioranza e opposizione. Mentre la sinistra chiede chiarimenti e l’opposizione abbandona le aule parlamentari in segno di protesta, il centrodestra fa muro, denunciando un’azione della magistratura che rischia di diventare un boomerang politico, rafforzando il consenso della premier.

Le prossime settimane saranno decisive per capire se questa vicenda avrà ripercussioni sul governo o se, come molti esponenti di Fratelli d’Italia sostengono, non farà altro che consolidare la leadership di Giorgia Meloni.