Bimba di 8 anni muore di diabete, i genitori le avevano negato l’insulina, il padre “Sono felice perché ora lei è in pace e lo sono anch’io”
La piccola Elizabeth è deceduta dopo sei giorni senza insulina. La famiglia e altri dodici membri le hanno negato le cure mediche, convinti che solo Dio potesse salvarla.
Il dramma di Elizabeth: sei giorni senza insulina
Elizabeth, una bambina australiana di otto anni, è morta il 7 gennaio 2022 nella sua casa di Toowoomba, nel Queensland, dopo che per sei giorni le erano stati negati i farmaci necessari per il trattamento del suo diabete di tipo 1.
I genitori della bambina, Jason S. (53 anni) e Kerrie Elizabeth (49 anni), insieme ad altri 12 membri della loro comunità religiosa estremista, la setta The Saints, sono stati dichiarati colpevoli di omicidio colposo. Tra i condannati figura anche Brendan Luke Stevens, 63 anni, leader del gruppo religioso.
Durante il processo, la giuria ha appreso che il gruppo credeva che fosse Dio a dover salvare Elizabeth, rifiutandosi di somministrarle le iniezioni di insulina necessarie per la sua sopravvivenza.
Il padre: “Ora sono in pace, non sono più intrappolato dal diabete”
Dopo l’arresto, il padre della bambina ha rilasciato una dichiarazione agghiacciante agli agenti di polizia:
“Non sto saltando per la gioia, ma ora sono in pace. Non mi dispiace, sono felice perché ora lei è in pace e lo sono anch’io. Ora non dipende più da me per la sua vita. Non sono intrappolato dal diabete.”
Le parole del padre hanno suscitato indignazione e sgomento, mostrando come la famiglia fosse completamente immersa nelle credenze della setta, anche a costo della vita della loro figlia.
Il verdetto e le parole della sorella: “Il sistema ha fallito”
Inizialmente, i genitori erano accusati di omicidio di primo grado, ma il giudice della Corte Suprema del Queensland, Martin Burns, ha modificato l’imputazione in omicidio colposo, affermando che l’accusa non era riuscita a dimostrare che la coppia avesse agito con “incosciente indifferenza per la vita”.
Tuttavia, il giudice ha sottolineato che entrambi i genitori avevano mostrato un “evidente allontanamento dagli standard di cura”, supportati dagli altri membri della setta.
Martedì 28 gennaio, fuori dal tribunale, la sorella maggiore di Elizabeth, Jayde, ha espresso la sua frustrazione per il mancato intervento delle autorità:
“Anche se oggi abbiamo ottenuto un buon risultato, devo ammettere che il sistema non è riuscito a proteggere mia sorella. Siamo qui solo perché non è stato fatto abbastanza per allontanarla da una situazione chiaramente pericolosa nella sua stessa casa.”