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Cacciari sul caso Meloni-Almasri: “La Schlein Il miraggio folle in cui Schlein e sinistra non devono cadere”

Il filosofo analizza la reazione della premier e critica l’opposizione: “Non cada nel miraggio di cambiare la politica per via giudiziaria”

Cacciari: “Il potere politico si sente sempre sotto attacco”

Per Massimo Cacciari, il caso Almasri e la reazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla sua iscrizione nel registro degli indagati non rappresentano nulla di nuovo.

“Da Berlusconi a oggi, non è cambiato nulla! È un potere politico debole che si sente costantemente sotto attacco della magistratura, che a sua volta si sta indebolendo,” ha dichiarato il filosofo ed ex sindaco di Venezia in un’intervista a La Stampa.

Meloni, insieme ai ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, è indagata dalla Procura di Roma per favoreggiamento e peculato in relazione alla scarcerazione e al rimpatrio del generale libico Osama Njeem Almasri. La premier ha parlato di un attacco al governo, definendo l’inchiesta una manovra della magistratura.

Cacciari, però, non vede sorprese in questo scenario: “Siamo al solito refrain italiano: ogni volta che un politico viene indagato, salta fuori la denuncia degli straordinari poteri della magistratura.”

“L’opposizione non cada nel miraggio della via giudiziaria”

Secondo il filosofo, il governo non rischia nulla da questa vicenda, ma avverte l’opposizione di non farsi trascinare in un’illusione pericolosa: “Spero che l’opposizione, Schlein e gli altri, non cadano nel miraggio folle di cambiare la situazione politica per via giudiziaria.”

Cacciari critica la mancanza di una strategia chiara da parte del centrosinistra: “Invece di dire la sua con chiarezza sulla riforma della giustizia e affrontare con durezza il tema garantistico, continua a inseguire.”

Sul caso Almasri, il filosofo non nasconde il suo scetticismo: “Mi sembra una faccenda un po’ sporca da tutti i punti di vista. Ritengo che ci sia stato un gioco da parte di altre autorità di polizia nello scaricarci questo criminale che girava per l’Europa da parecchio tempo. Dopodiché, le autorità italiane hanno affrontato la grana com’era prevedibile.”

“Il vero problema non è la magistratura, ma la paralisi politica”

Cacciari respinge ogni tentativo di ricondurre il problema a una questione morale e sostiene che il vero nodo sia la paralisi politica:

“Il problema è un governo che non riesce ad affrontare le riforme e dà la colpa a un complotto della magistratura.”

Sul tema della riforma del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) e della riduzione del peso delle correnti, il filosofo è ancora più critico: “È una dichiarazione di lotta politica! Vogliono un Csm condizionato dal potere politico? Che lo dicano!”

Infine, Cacciari denuncia le vere urgenze della giustizia, ignorate dal dibattito politico:

“I problemi essenziali sono la mancanza di personale, i tempi inaccettabili dei processi e la situazione carceraria. Ma il governo è preso da una bulimia punitiva, mentre il Papa apre la Porta Santa in carcere.”