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Caso Almasri, Travaglio contro Meloni: “Ogni parola è una menzogna. Ha montato un caso per nascondere la realtà”

Il direttore del Fatto Quotidiano smonta la versione della premier sul caso Almasri: “È una tempesta in un bicchier d’acqua. Ma la vicenda è gravissima”


Travaglio: “Meloni sta drammatizzando un atto di prassi”

“Ci fosse una cosa vera nelle dichiarazioni di Meloni. Ogni parola è una menzogna.” Così Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, ha commentato la reazione della premier Giorgia Meloni all’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Roma per il caso Almasri.

A Otto e Mezzo su La7, Travaglio ha attaccato duramente la narrativa costruita dalla presidente del Consiglio, che ha definito l’indagine come un attacco alla sua leadership: “Il nostro impegno per difendere l’Italia proseguirà, come sempre, con determinazione e senza esitazioni. Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l’interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro. Dritti per la nostra strada”, ha scritto Meloni sui social.

Per Travaglio, invece, si tratta di una strategia per alimentare la polemica e spostare l’attenzione:

“Questa è una tempesta in un bicchier d’acqua. Il bicchier d’acqua è la notifica, che per legge la Procura di Roma ha inviato alla Meloni, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano. La tempesta è quella che ha deciso di scatenare Giorgia Meloni, sapendo benissimo di cosa si sta parlando.”

E ancora: “Meloni ha voluto drammatizzare una questione e buttarla in caciara, anzi in complotto. Mentre in realtà è una cosa banalissima che nasce da una cosa gravissima.”


“L’Italia ha violato lo Statuto della Corte Penale Internazionale”

Il direttore del Fatto Quotidiano ha poi ricostruito la vicenda, sottolineando che l’Italia ha un obbligo giuridico a cui non ha ottemperato:

“L’Italia ha aderito allo statuto della Corte Penale Internazionale. Quando questa dice di arrestare qualcuno, l’Italia non può mettersi a sindacare o a discutere, ma deve farlo. Nordio ci ha dormito sopra, ha fatto lo gnorri e non ha arrestato questo torturatore conclamato. Non solo: lo abbiamo addirittura restituito ai libici con un volo di Stato.”

Una decisione che ha portato alla denuncia dell’avvocato Luigi Li Gotti, un ex sottosegretario del governo Prodi ma anche ex missino ed ex membro di Alleanza Nazionale. “Quindi di destra”, precisa Travaglio, a smentire la tesi secondo cui si tratterebbe di un’operazione politica orchestrata dalla sinistra.

La Procura, ricevuta la denuncia, non poteva archiviarla immediatamente, perché la legge impone che per i reati ministeriali sia il Tribunale dei Ministri a occuparsi della questione. “Per questo è stata inviata la notifica: si tratta di una prassi obbligata, che è stata seguita sempre, anche in casi precedenti.”


Il parallelo con Conte e la manipolazione della realtà

Travaglio ha poi fatto un parallelo con Giuseppe Conte, ricordando due episodi in cui l’ex premier venne indagato:

  1. L’inchiesta di Bergamo sulla gestione del Covid, che lo vide tra gli indagati per la gestione della pandemia.
  2. L’indagine della Procura di Roma su un presunto abuso della scorta per la sua compagna Olivia Paladino, scaturita da una denuncia della parlamentare di Fratelli d’Italia Roberta Angelilli.

“È la prassi, si fa sempre così. Ma Meloni ha trasformato quella notifica giudiziaria in un avviso di garanzia, che non lo è, e l’ha collegata con fatti di attualità che non c’entrano niente. La tempistica non è a orologeria, dipende semplicemente dal fatto che la scarcerazione di Almasri e la denuncia di Li Gotti risalgono all’altra settimana.”


“Meloni parla di giustizia a orologeria, ma è tutta propaganda”

Secondo Travaglio, le polemiche sulla separazione delle carriere e sul presunto attacco della magistratura al governo non c’entrano nulla con il caso in questione.

“Meloni avrebbe potuto dire che era pronta a fornire tutte le spiegazioni necessarie. Ma ha scelto di drammatizzare la vicenda per accreditarsi come vittima di un complotto internazionale, una Spectre che manipolerebbe i magistrati italiani.”

E conclude con una stoccata:

“Meloni sta solo cercando di sfuggire alle sue responsabilità. Sa di aver commesso un errore, ma preferisce accusare la magistratura per distrarre l’opinione pubblica dal vero problema: il governo ha ignorato un mandato della Corte Penale Internazionale e ha rispedito un criminale in Libia.”