Fratelli d’Italia cresce nei consensi, mentre il Partito Democratico affronta divisioni interne sul riarmo europeo. Il Movimento 5 Stelle perde terreno, mentre Forza Italia e Lega avanzano. Il “campo larghissimo” del centrosinistra fatica a trovare una leadership condivisa.
A pochi giorni di distanza dall’ultima rilevazione, il nuovo sondaggio di Noto Sondaggi per Porta a Porta fotografa un panorama politico in continua evoluzione. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni continua a consolidare la propria posizione e registra un 30,5%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto alla scorsa settimana.
Sul fronte opposto, il Partito Democratico è in crisi dopo la spaccatura interna sulla questione del riarmo europeo. La decisione di Elly Schlein di astenersi nel voto sulla risoluzione del Parlamento europeo ha creato malumori tra i riformisti del partito, portando a una perdita di 0,5 punti e facendo scendere il Pd al 23%.
Anche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte accusa il colpo e cala all’11,5%, mentre Lega e Forza Italia ne approfittano, guadagnando ciascuna 0,5 punti e attestandosi rispettivamente al 9% e 8,5%.
Il dibattito sul piano di difesa europeo ha rafforzato il blocco di centrodestra. L’alleanza tra Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati raggiunge la quota psicologica del 50%, un risultato significativo dopo oltre due anni di governo.
Nel centrosinistra, a beneficiare del calo di Pd e M5S è Alleanza Verdi e Sinistra, che guadagna consensi e sale al 6%. Azione di Carlo Calenda si attesta al 3%, mentre Italia Viva di Matteo Renzi rimane al 2,5%. +Europa di Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino registra il 2%, così come Noi Moderati di Maurizio Lupi.
Se il centrodestra si conferma stabile, il centrosinistra cerca di costruire un’alternativa, ma il progetto del “campo larghissimo” fatica a trovare una coesione politica. L’ipotetica coalizione che unirebbe Pd, M5S, AVS, Italia Viva, Azione e +Europa raggiungerebbe il 48%, rimanendo due punti dietro alla coalizione di governo.
Tuttavia, permangono dubbi sulla leadership: la stessa Schlein ha difficoltà a gestire le tensioni interne al Pd, come dimostrato dalla recente ribellione di Bonaccini, Fassino e Guerini sul voto europeo. Questo scenario complica la possibilità di presentare un’alleanza solida e coesa alle Elezioni Politiche del 2027.
Il dibattito sul riarmo europeo e la futura strategia elettorale saranno determinanti per il futuro degli equilibri politici italiani.