Sondaggi 2025, Pd in calo, FdI sotto il 30% ma la sinistra non ne approfitta, cresce la Lega, arranca il Terzo Polo
La Supermedia di AGI/YouTrend registra un arretramento per Fratelli d’Italia, ma il Pd non riesce a guadagnare terreno. Cresce solo la Lega, mentre il Terzo Polo arranca.
Il quadro dei consensi: FdI in calo, ma senza beneficiari
A pochi giorni dalla spaccatura sul riarmo europeo che ha visto il Pd diviso in Europa, i dati della Supermedia settimanale di AGI/YouTrend non portano buone notizie per il partito guidato da Elly Schlein. Se da un lato Fratelli d’Italia perde terreno, scendendo al 29,6% (-0,6) e scivolando sotto la soglia simbolica del 30%, dall’altro lato nessuna delle forze di opposizione sembra capitalizzare questa flessione.
Il Partito Democratico registra un calo dello 0,1%, fermandosi al 22,8%, proseguendo un trend negativo che negli ultimi 45 giorni lo ha visto perdere un punto percentuale. Stessa sorte per il Movimento 5 Stelle, che arretra leggermente e si attesta all’11,8% (-0,1).
Nel centrodestra, Forza Italia segna un lieve calo, scendendo al 9,3% (-0,1), mentre la Lega è l’unico partito a registrare una crescita, guadagnando 0,1% e raggiungendo l’8,4%. Verdi/Sinistra rimangono stabili al 6,0%, senza variazioni rispetto alla precedente rilevazione.
Il Terzo Polo in affanno, Centrodestra ancora sopra il 48%
Tra i partiti minori, il quadro appare variegato: Azione sale al 3,0% (+0,1), mentre Italia Viva perde terreno, scendendo al 2,4% (-0,3). +Europa guadagna tre decimali, arrivando al 2,1% (+0,3), mentre Noi Moderati si ferma all’1,1% (-0,1).
Guardando ai blocchi di coalizione, il Centrodestra nel complesso mantiene un ampio vantaggio con il 48,4%, seppur in calo dello 0,7%. Il Centrosinistra risale leggermente, attestandosi al 30,9% (+0,2), ma resta ancora lontano dalla soglia del 35%. Il Movimento 5 Stelle conferma l’11,8%, mentre il Terzo Polo scende al 5,4% (-0,2), mostrando segnali di debolezza.
Il peso del voto europeo e le incognite future
I numeri della Supermedia riflettono le tensioni interne ai principali partiti, soprattutto all’interno del Pd, reduce da un voto al Parlamento europeo che ha diviso la delegazione dem. Il calo di FdI non sembra tradursi in un vantaggio per le opposizioni, segnale di un’elettorato ancora incerto e poco attratto dall’attuale offerta politica alternativa.
Con il dibattito sul riarmo europeo, la manovra economica e le sfide internazionali, i prossimi sondaggi diranno se le forze di opposizione sapranno ritrovare compattezza e strategia per recuperare consensi e colmare il divario con il centrodestra.
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