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Il Parlamento Ue revoca l’immunità a Bielan: ora Ilaria Salis rischia davvero

La decisione dell’Europarlamento crea un precedente che potrebbe pesare sulla richiesta ungherese di revocare l’immunità a Ilaria Salis.

Il caso Bielan e il voto dell’Europarlamento

Il Parlamento europeo ha revocato l’immunità all’eurodeputato polacco Adam Bielan, esponente del gruppo conservatore Ecr. Il voto dell’11 marzo a Strasburgo potrebbe rappresentare un precedente determinante per il caso di Ilaria Salis, la cui immunità è stata contestata dall’Ungheria, dove è imputata per aggressione a danno di esponenti di estrema destra.

Bielan è stato denunciato in Polonia per diffamazione, dopo aver rilasciato dichiarazioni contro la società FiveRand in un’intervista radiofonica. Le sue parole, legate a un’indagine sul Centro nazionale per la ricerca e lo sviluppo polacco, hanno portato a un’azione legale nei suoi confronti. Di conseguenza, le autorità polacche hanno chiesto la revoca dell’immunità per consentire il procedimento giudiziario.

La Commissione Affari Giuridici del Parlamento europeo ha valutato la richiesta e ha concluso che i fatti contestati non rientrano nell’ambito dell’attività parlamentare, sottolineando che l’immunità serve a proteggere l’attività politica dei deputati europei, ma non copre atti estranei al mandato.

Il precedente che mette in difficoltà Ilaria Salis

La decisione su Bielan diventa un precedente potenzialmente pericoloso per Ilaria Salis, eletta in Europa con Alleanza Verdi Sinistra nel gruppo di The Left, ma detenuta in Ungheria prima della sua elezione per reati contestati in quel Paese. La sua candidatura e successiva elezione le hanno garantito l’uscita dal carcere, ma il governo ungherese ha presentato una richiesta per revocarle l’immunità, in modo da poter procedere con il processo senza ostacoli giuridici.

Nel caso di Bielan, l’Europarlamento ha chiarito che non esiste il fumus persecutionis, ovvero non ci sono elementi che indichino che le accuse siano state mosse per danneggiarlo politicamente. Lo stesso principio potrebbe ora essere applicato a Salis: se la Commissione Affari Giuridici stabilisse che i fatti contestati in Ungheria non riguardano la sua attività da eurodeputata, il Parlamento potrebbe decidere di revocarle l’immunità, aprendo la strada al processo a Budapest.

Il voto decisivo sarà un banco di prova per Strasburgo

Dopo la revoca dell’immunità a Bielan, cresce la pressione su Strasburgo affinché adotti un criterio uniforme anche per il caso Salis. Se la linea seguita con il deputato polacco sarà confermata, la revoca dell’immunità potrebbe essere solo una questione di tempo.

Nel frattempo, le forze politiche si dividono: mentre Verdi e Sinistra difendono la posizione della Salis e parlano di una persecuzione politica da parte del governo ungherese, nel centrodestra cresce il pressing per una decisione rapida che possa garantire la prosecuzione del processo senza interferenze politiche.