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Caos Pd, la Picerno pronta alla rivolta contro Schlein, “Ha il partito contro”

Nel Partito Democratico emergono nuove figure femminili in posizioni chiave. Pina Picierno possibile alternativa a Schlein?

La leadership di Elly Schlein ha segnato un punto di svolta nel Partito Democratico, ma la vera novità è che non è più l’unica donna a dettare le linee politiche. Per la prima volta nella sua storia, il Pd sta vedendo l’ascesa di una generazione di dirigenti donne che si stanno affermando non per nomina, ma per leadership diretta.

Pina Picierno, la sfidante riformista?

Tra queste, Pina Picierno, europarlamentare e vicepresidente del Parlamento europeo, si sta imponendo come un nome forte all’interno dell’area riformista. “Una possibile sfidante di Schlein”, dicono in molti, specialmente dopo la sua presa di posizione sul Libro Bianco per la difesa, in contrasto con la linea della segretaria, che aveva indicato l’astensione.

Non è stata la prima volta in cui Picierno ha dimostrato di avere una voce netta e chiara all’interno del partito. Si è più volte scontrata con il Movimento 5 Stelle e ha duramente criticato figure filo-putiniane, arrivando persino a ottenere la cancellazione della partecipazione del giornalista Vladimir Solovyev da un programma Rai. Il suo stile diretto, in un Pd spesso attento alla prudenza politica, la rende un’alternativa concreta per chi nel partito vorrebbe un cambio di rotta. Secondo la Picerno, Schlein ha già il partito contro.

L’altra corrente femminile: De Micheli, Quartapelle e Madia

Ma Picierno non è sola. Paola De Micheli, ex candidata alla segreteria, guida la corrente Rigenerazione Democratica e domani organizzerà un convegno a Roma sul futuro del lavoro e dell’impresa, con la partecipazione di Schlein e Paolo Gentiloni. Un’altra esponente di spicco è Lia Quartapelle, che ha recentemente criticato il Pd per la sua posizione ambigua sulle politiche internazionali: “Un partito non può astenersi, deve dire con chi sta”. Anche Marianna Madia, ex ministra, si sta facendo spazio sulle questioni economiche e del lavoro.

Pd nel caos? Il rischio di nuove spaccature

Intanto, le tensioni all’interno del Pd restano alte dopo lo scivolone sul voto a Strasburgo, che ha visto una divisione sulla politica di difesa europea. Ora il partito è atteso a nuove prove di compattezza: martedì in Senato e mercoledì alla Camera, dove il voto sulle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo potrebbe creare nuove fratture interne.

La minoranza interna chiede un chiarimento politico, ma non sembra temere l’ipotesi di un congresso anticipato. Uno scenario che sarebbe complesso da gestire per Schlein, a due anni dalle elezioni politiche, e che potrebbe trasformarsi in un boomerang per tutto il partito.

Un Pd più femminile, ma anche più diviso?

Per ora, la segretaria può contare su un controllo solido del partito, ma la crescita di figure femminili autonome come Picierno, De Micheli e Quartapelle segnala un Pd più aperto alle leadership femminili, ma anche più frammentato. Resta da vedere se questo porterà a un rafforzamento collettivo o a nuove divisioni che potrebbero mettere a rischio la tenuta del partito.