Bari & Puglia cronaca

Policlinico di Bari, due pazienti testimoni di Geova rifiutano il sangue: trapianto di rene riuscito senza trasfusioni.

Un trapianto di rene effettuato senza trasfusioni di sangue segna un’importante riuscita al Policlinico di Bari, con un intervento che ha rispettato le scelte religiose dei pazienti.

Un intervento trapiantologico unico al Policlinico di Bari

Un trapianto di rene da donatore vivente, effettuato senza ricorrere a trasfusioni di sangue, è stato realizzato con successo al Policlinico di Bari. L’intervento, che ha coinvolto una coppia di coniugi, è stato eseguito dal professor Pasquale Ditonno, direttore dell’unità di Urologia e Trapianto di Rene della struttura ospedaliera. La donna di 35 anni ha scelto di donare un rene al marito, 49 anni, affetto da grave insufficienza renale. Entrambi, testimoni di Geova, avevano richiesto esplicitamente che l’intervento fosse realizzato in accordo con i principi religiosi che impediscono l’uso di trasfusioni di sangue.

Il trapianto è stato realizzato prima che il marito iniziasse il trattamento dialitico, evitando così l’attesa di un organo compatibile e riducendo i rischi di complicanze. Secondo il professor Ditonno, che ha coordinato l’operazione, “Abbiamo affrontato questa particolare situazione con molta attenzione, perché non potevamo permetterci alcun errore, soprattutto nell’assicurare il rispetto delle volontà dei pazienti riguardo alle trasfusioni”.

Il percorso verso l’intervento: il ruolo del Centro regionale trapianti

Il successo dell’operazione è stato anche il frutto di un attento percorso di valutazione, che ha coinvolto il Centro regionale trapianti. Come sottolinea il professor Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro, “Le donazioni da vivente sono sempre sottoposte alla valutazione di una commissione indipendente. In questo caso, la decisione dei coniugi ha comportato una sfida, ma entrambi hanno affrontato il percorso con determinazione, sostenuti anche dalla loro fede e dalla comunità religiosa”.

Il trapianto è stato eseguito a fine 2024 e il decorso post-operatorio si è rivelato senza complicazioni. “Né la donatrice né il ricevente hanno avuto problemi dopo l’intervento”, afferma il professor Giuseppe Lucarelli, membro dell’equipe chirurgica. La riuscita dell’intervento è stata una conferma delle elevate capacità del Policlinico di Bari, che continua a distinguersi per la sua esperienza in trapianti complessi.

L’importanza del rispetto delle scelte dei pazienti e della specializzazione ospedaliera

L’intervento ha dimostrato non solo la competenza tecnica della struttura barese, ma anche il rispetto per le scelte personali e religiose dei pazienti. Antonio Sanguedolce, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, ha dichiarato che “Il successo di questo intervento conferma ancora una volta l’elevata specializzazione del Policlinico di Bari e l’attenzione costante che l’equipe pone nella gestione di interventi così complessi”.

Questo trapianto si aggiunge ad una lunga serie di trapianti riusciti al Policlinico di Bari, che continua a rafforzare la sua reputazione come centro di eccellenza nella medicina trapiantologica, garantendo al contempo il rispetto per le scelte individuali di ogni paziente.