Scontro in Senato: Licheri (M5S) attacca la Premier, “Meloni, non beva troppa acqua che Lollobrigida dice che fa male”
Il senatore pentastellato ironizza sulle dichiarazioni di Lollobrigida e accusa il governo di voler puntare sulla paura per giustificare il piano da 30 miliardi di euro.
Licheri ironizza su Meloni e attacca il piano di riarmo
Durante il dibattito in Senato sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 21-22 marzo, il senatore del Movimento 5 Stelle, Ettore Licheri, ha esordito con una battuta indirizzata alla premier: «Non beva troppa acqua, è già al terzo bicchiere. Il ministro Lollobrigida ha detto che l’acqua fa male».
Il riferimento è alla dichiarazione rilasciata settimane fa dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che, criticando la proposta europea di etichettatura sanitaria per le bevande alcoliche, aveva affermato: «Anche l’abuso di acqua può portare alla morte». Un paragone che aveva scatenato numerose reazioni e che Licheri ha ripreso ironicamente, osservando come Meloni abbia più volte interrotto il suo intervento per bere.
Superata la battuta iniziale, il senatore M5S ha criticato duramente il governo, accusandolo di voler convincere i cittadini della necessità di un piano di riarmo da 30 miliardi di euro attraverso la paura: «Ci volete raccontare che le armi fanno bene ai cittadini e alle imprese? Dopo tre anni di menzogne, come pensate di far accettare un simile indebitamento?».
Licheri ha poi rivolto una stoccata al ministro della Difesa, Guido Crosetto, ironizzando sulla sua recente dichiarazione secondo cui, in caso di guerra, le scuole non sarebbero più una priorità: «Crosetto ha già messo l’elmetto». Infine, ha difeso la politica europea del M5S, sottolineando che il movimento aveva sostenuto un’Europa basata sugli investimenti e non sulla corsa agli armamenti.
Borghi (Lega): «L’Europa vuole un esercito comune? È una follia»
Anche il senatore della Lega, Claudio Borghi, pur confermando il sostegno al governo, ha espresso perplessità sul Piano di riarmo europeo e sulle divisioni interne alla maggioranza. «È positivo che ci siano opinioni diverse, ma bisogna trovare punti di contatto», ha affermato.
Borghi ha poi invitato Meloni a contrastare la narrativa europea sugli investimenti nella difesa: «Non è possibile passare dal “non ci sono soldi per niente” a “800 miliardi per le armi”. È chiaro che questa transizione non sarà mai compresa dagli elettori». Infine, ha espresso preoccupazione per l’idea di un esercito comune europeo, affermando che sarebbe «una follia», in quanto potrebbe costringere i giovani italiani al servizio militare.
Le dichiarazioni in Senato confermano le tensioni politiche sul tema del riarmo e della sicurezza europea, con posizioni contrastanti anche all’interno della stessa maggioranza di governo.