Italia & Dintorni

Salvini critica l’UE: “Vuole sabotare la pace, mentre USA e Russia trattano”

Il leader della Lega accusa Bruxelles di voler investire sulla guerra anziché sulla sicurezza europea

“L’Unione Europea è nata per garantire la pace, non per alimentare nuove guerre”, ha dichiarato il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a Bruxelles. Secondo Salvini, alcune istituzioni europee starebbero remando contro il processo diplomatico avviato da Donald Trump per cercare una soluzione al conflitto tra Russia e Ucraina.

Salvini: “Non so a nome di chi parlino von der Leyen e Kallas”

Nel suo intervento, Salvini ha messo nel mirino la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e la premier estone Kaja Kallas, accusandole di non agire nell’interesse dei cittadini europei: “Non so a nome di chi parlino von der Leyen e Kallas. Sembra quasi che qualcuno in Europa voglia boicottare il processo di pace virtuosamente ricominciato da Trump, che ha tutto il nostro sostegno e tutto il nostro appoggio”.

Il leader della Lega ha poi sottolineato quello che considera un paradosso della politica europea: “Mentre Stati Uniti e Russia parlano di pace, le pare normale che qualcuno a Bruxelles voglia spendere soldi per fare la guerra? Questi mi sembrano veramente fuori dal mondo, su un altro pianeta. Forse sono già arrivati su Marte grazie a Musk”.

L’attacco alla strategia dell’UE

Salvini ha ribadito la sua posizione contraria all’aumento delle spese militari deciso dall’Unione Europea, sottolineando che le priorità dell’Italia dovrebbero essere altre. “Il problema dell’Italia è la frontiera sud e l’immigrazione clandestina, non l’invasione dei cosacchi”, ha aggiunto.

Le parole del vicepremier arrivano in un momento di forte dibattito sul piano di riarmo europeo, che prevede ingenti investimenti per il potenziamento della difesa comune. Salvini ha più volte espresso la sua opposizione all’utilizzo di risorse europee per l’acquisto di armamenti, sostenendo che tali fondi dovrebbero essere destinati a sicurezza interna, sviluppo economico e riduzione della pressione fiscale.

Le dichiarazioni del leader leghista alimentano dunque il confronto all’interno della maggioranza di governo e con le istituzioni europee, in vista del Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo, durante il quale il tema del riarmo sarà centrale.