Meloni e le critiche al Manifesto di Ventotene, “Io insultata, sconvolta dalla reazione della sinistra”
Meloni sottolinea il supporto a Kiev, la centralità della competitività europea e rilancia le critiche alla sinistra dopo il caso Ventotene.
Difesa e Ucraina al centro del vertice
BRUXELLES – Al termine del Consiglio europeo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto il punto sui temi discussi dai capi di Stato e di governo dell’Unione europea. Al centro del vertice, il sostegno all’Ucraina e le prospettive di un sistema europeo di difesa comune. “Nelle conclusioni adottate dai 26 membri del Consiglio Ue viene mantenuto il sostegno a Kiev e appoggiati gli sforzi degli Stati Uniti per una pace giusta”, ha spiegato Meloni, specificando che il dibattito in corso riguarda l’estensione di garanzie di sicurezza per l’Ucraina simili all’articolo 5 del Trattato Nato.
Sul tema del riarmo europeo, la premier ha ribadito che “le risorse sembrano molte, ma sono virtuali”. Ha aperto alla possibilità di ricorrere a prestiti, lasciando però aperta la questione: “È una scelta da valutare, non abbiamo ancora i dettagli”. La premier ha escluso l’uso di eurobond, pur dichiarandosi disponibile a discuterne. L’Europa, ha precisato, “sta mettendo a disposizione strumenti, poi saranno gli Stati a decidere se e quali utilizzare”.
Competitività, dazi e immigrazione
Tra i punti principali del vertice anche il rilancio della competitività europea. Meloni ha elogiato la presenza, nelle conclusioni del Consiglio, del principio di neutralità tecnologica e di un riferimento specifico al settore automotive. Ha inoltre ribadito la richiesta italiana di ridurre gli oneri burocratici entro il 2025 e ha sostenuto la proposta di un piano di investimenti privati nella difesa modellato sull’esperienza dell’InvestEU.
Sul fronte economico, la premier ha invitato alla prudenza nella risposta ai possibili dazi statunitensi. “Sono preoccupata dalle conseguenze”, ha dichiarato, citando la presidente della Bce Christine Lagarde, che ha stimato un potenziale impatto negativo sul PIL europeo tra lo 0,3% e lo 0,5%. Ha anche annunciato un prossimo viaggio a Washington per un incontro con Donald Trump, senza però fornire una data.
In merito all’immigrazione, la presidente del Consiglio ha spinto per un’accelerazione sul riconoscimento europeo dei Paesi sicuri, sottolineando che “risolverebbe molte questioni”. Durante la giornata, ha avuto un colloquio con i primi ministri di Danimarca e Paesi Bassi, per rilanciare un’iniziativa tra gli Stati membri più coinvolti nella gestione dei flussi migratori, puntando su “soluzioni innovative” come il protocollo firmato con l’Albania.
Replica su Ventotene e tensioni in Aula
Durante il confronto con i giornalisti, Meloni è tornata sulle polemiche nate in Aula riguardo alle sue dichiarazioni sul Manifesto di Ventotene. “Ritengo che l’essenza di alcuni passaggi che ho letto di quel manifesto sia che il popolo non è in grado di autodeterminarsi”, ha affermato, chiedendosi quale messaggio volesse trasmettere la sinistra diffondendo il testo. “Io non lo condivido”, ha precisato, denunciando poi di essere stata oggetto di “insulti e ingiurie” da parte di esponenti delle opposizioni. “Sono rimasta sconvolta dalla reazione illiberale e nostalgica”, ha aggiunto.