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Un pranzo in famiglia si trasforma in tragedia, muore a 40 anni per un pezzo di mozzarella andato di traverso

Simone Necci si è spento dopo una settimana in coma. Inutili i soccorsi: troppo grave il danno cerebrale causato dall’ipossia.

Un pranzo in famiglia si trasforma in tragedia

Stava pranzando a casa con la moglie e il figlio quando, all’improvviso, Simone Necci, 40 anni, ha avuto un malore fatale. Un pezzo di mozzarella gli ha ostruito la trachea, causandogli una grave ipossia. L’episodio è avvenuto ad Anagni, in provincia di Frosinone. Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118 e il trasporto d’urgenza in elicottero al San Camillo di Roma, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Dopo sette giorni in coma, Necci è deceduto nella giornata di giovedì 20 marzo.

Secondo la ricostruzione, la moglie ha tentato di aiutarlo nei primi istanti, ma il soffocamento è stato fulmineo. I soccorritori hanno praticato le manovre di disostruzione e lo hanno rianimato, ma ormai era passato troppo tempo: il cervello dell’uomo era rimasto senza ossigeno troppo a lungo. Inizialmente ricoverato all’ospedale di Colleferro, era stato trasferito in una struttura più attrezzata a Roma, dove è rimasto in stato vegetativo fino al decesso.

Il cordoglio del sindaco e della comunità

Profondo lo sconforto tra i cittadini di Anagni, che si sono stretti attorno alla famiglia Necci. Il sindaco, Daniele Natalia, ha voluto esprimere pubblicamente il dolore dell’intera città:
“La Città di Anagni si stringe nel dolore per la prematura scomparsa di Simone Necci. A nome mio, dell’Amministrazione Comunale e dell’intera comunità anagnina, desidero esprimere le più sincere e sentite condoglianze alla famiglia Necci per la perdita del caro Simone. In momenti come questo, il silenzio e il rispetto si fanno voce della vicinanza di tutta una città che partecipa con affetto al dolore dei familiari e degli amici. Che la terra ti sia lieve, Simone”.

La notizia della morte ha colpito profondamente la comunità locale, dove Necci era molto conosciuto. Tanti i messaggi di affetto e cordoglio comparsi anche sui social nelle ore successive alla notizia.

Una tragedia che riapre il tema della disostruzione

Episodi come questo riportano l’attenzione sull’importanza della conoscenza delle manovre salvavita e della disostruzione delle vie aeree, che in casi di emergenza possono fare la differenza tra la vita e la morte. In Italia, associazioni e realtà sanitarie promuovono costantemente corsi di formazione per affrontare queste situazioni in modo tempestivo ed efficace.