Salvini replica alle critiche: “Parlo con Vance per l’Italia, non per fare a gara con Meloni, non siamo su Scherzi a Parte”
Il leader della Lega difende il colloquio con il vicepresidente Usa e ribadisce il no al riarmo durante un intervento alla scuola politica del partito.
La telefonata con Vance e la polemica con i media
Matteo Salvini torna a parlare della sua telefonata con J.D. Vance, vicepresidente degli Stati Uniti, al centro di numerose ricostruzioni giornalistiche negli ultimi giorni. Collegato in videoconferenza con la scuola di formazione politica della Lega a Roma, il vicepresidente del Consiglio ha voluto chiarire i contorni della conversazione, smentendo ogni intento polemico con Giorgia Meloni.
“Secondo alcuni giornali avrei chiamato Vance perché sarebbe in corso una gara con Meloni a chi fa più telefonate in America. È uno scherzo, non giornalismo”, ha detto Salvini. Poi ha spiegato la ragione concreta del contatto: “Sono vicepresidente del Consiglio e mi occupo anche di trasporti. Se gli Stati Uniti hanno in programma mille miliardi di dollari di investimenti in infrastrutture ferroviarie e stradali, ho il dovere di promuovere le imprese italiane”.
Il no al riarmo e il richiamo all’interesse nazionale
Nel corso del suo intervento, Salvini ha ribadito la contrarietà all’idea di una corsa al riarmo in Europa, tema su cui si è recentemente scontrato con l’impostazione sostenuta da parte della maggioranza di governo. La sua posizione resta ferma: “Siamo per la pace, per fermare i conflitti, non per alimentarli”.
Il leader della Lega ha quindi sottolineato che ogni iniziativa diplomatica e ogni interlocuzione internazionale, anche con figure di primo piano dell’amministrazione americana, deve essere vista nell’ottica dell’interesse nazionale italiano, e non come un confronto personale o una strategia politica interna.
Rapporto con gli Stati Uniti e posizionamento della Lega
Il colloquio con Vance rientra in una più ampia strategia di apertura verso l’amministrazione statunitense vicina a Donald Trump, con cui Salvini ha già avuto contatti in passato. Il leader della Lega punta a rafforzare i rapporti economici e politici con Washington, anche in vista di possibili sviluppi nei rapporti transatlantici dopo le elezioni presidenziali Usa.
Un posizionamento che, secondo Salvini, non deve essere letto in chiave conflittuale all’interno del governo, ma come un contributo a una politica estera efficace, basata sulla collaborazione e sull’interesse delle imprese italiane.