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Durigon difende Salvini: “Tajani? E’ in difficoltà, si faccia aiutare da noi per i rapporti con gli Usa”

Il vice-segretario della Lega rivendica i contatti con gli Stati Uniti e boccia il piano Ue sul riarmo: “Non si tocchi la spesa sanitaria”

Il caso Vance e il ruolo della Lega nei rapporti con gli Usa

Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e vice-segretario della Lega, interviene a difesa del vicepremier Matteo Salvini dopo le critiche ricevute per la telefonata con JD Vance, numero due dell’amministrazione americana. Una conversazione che ha riacceso le tensioni nella maggioranza, soprattutto con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ribadito: «La politica estera la facciamo io e Giorgia Meloni».

Durigon respinge le polemiche e rilancia: «Salvini ha tutto il diritto di parlare con Vance, anzi è un’arma in più per il governo. In Italia siamo stati tra i primi a sostenere Donald Trump, perché con una presidenza forte si può accelerare verso la pace. I contatti della Lega con Washington sono un valore aggiunto anche sul piano economico, perché si è parlato di investimenti e infrastrutture».

Difesa comune Ue e spese militari: la posizione del Carroccio

Sulle tensioni interne alla maggioranza, Durigon segnala una differenza di vedute anche con Ursula von der Leyen: «Il suo piano Rearm Eu sembra uno strappo nei confronti degli Stati Uniti, non ha rapporti solidi con l’amministrazione americana». Sul possibile coinvolgimento dell’Italia in una missione militare in Ucraina, il vice della Lega chiarisce: «Siamo contrari a eserciti improvvisati guidati da Macron o dalla von der Leyen. L’unico perimetro per noi è la Nato. Se si tratterà di una missione Onu, ne discuteremo».

Quanto all’aumento delle spese militari al 2% entro giugno, Durigon sottolinea: «Il ministro Giancarlo Giorgetti ha avanzato proposte concrete all’Ecofin. Ma la priorità è non toccare la spesa sanitaria o i servizi. Fa rabbia che l’Europa abbia sempre respinto le richieste di flessibilità per pensioni e bollette, mentre ora, per le armi, i vincoli spariscono».

Congresso Lega e relazioni internazionali: da Trump a Musk

Il congresso federale della Lega, previsto per il 5 e 6 aprile, potrebbe includere anche ospiti dal mondo conservatore americano. «Il programma è in via di definizione», afferma Durigon, «ma sento che stiamo tornando ai livelli del 2019. Gli italiani apprezzano la nostra linea estera, contro le regole punitive dell’Ue».

Sul dossier Starlink, infine, Durigon conferma l’interesse del partito a favore di un accordo: «È una scelta che dovrà fare il governo, ma come Lega diremo certamente la nostra».