Lite furiosa in diretta tra Calenda e Travaglio, il politico “Propagandista russo”, La replica “Calunniatore, sei un poveraccio”
Botta e risposta infuocato tra il leader di Azione e il direttore del Fatto durante “Accordi e Disaccordi”. Travaglio: “Trombettiere della Nato”. Calenda: “Hai cultura totalitaria”.
Duro faccia a faccia in diretta tv
ROMA – È durato circa 45 minuti lo scontro verbale tra Carlo Calenda e Marco Travaglio, protagonisti ieri sera di un acceso confronto nel programma Accordi e Disaccordi, in onda sul canale Nove. Il dibattito, partito dalle divergenze sulla guerra in Ucraina, è rapidamente degenerato in attacchi personali e accuse reciproche di propaganda.
Il leader di Azione ha duramente criticato il professor Alessandro Orsini, collaboratore del Fatto Quotidiano, definendolo senza mezzi termini “un propagandista russo”. La replica di Travaglio è stata immediata e altrettanto dura: «Tu sei un trombettiere della Nato, sei un calunniatore».
Accuse incrociate e insulti personali
Durante lo scambio, Travaglio ha ricordato che nel 2019 Orsini intervenne in Parlamento affermando che le sanzioni contro la Russia erano inutili, «a differenza vostra che le volevate», ha detto rivolgendosi a Calenda. Ha poi accusato il politico di diffondere da anni l’idea che Kiev possa vincere il conflitto, nonostante gli scenari più recenti suggeriscano il contrario secondo alcuni analisti.
Il leader di Azione, visibilmente infastidito, ha replicato duramente: «Io ho capito qual è la tua cultura politica. È quella dei totalitarismi». Da lì il confronto ha perso ogni forma di pacatezza, con i due ospiti che si sono interrotti ripetutamente e si sono scambiati ironie velenose: «Poveraccio», si sono detti entrambi, riferendosi l’un l’altro.
Chi ha avuto la meglio? I social si dividono
Non è stato facile per il conduttore Luca Sommi gestire il botta e risposta tra Calenda e Travaglio, che ha monopolizzato la puntata. Sui social, il confronto ha generato un’ondata di commenti e reazioni, con utenti schierati da entrambe le parti. Da chi elogia la fermezza dell’uno a chi sottolinea la coerenza dell’altro, il “match” tra il giornalista e il politico si è rapidamente trasformato in un caso mediatico.