A 36 anni dal lancio della sonda spaziale Voyager 1 avvenuta nel 1977, è arrivata la notizia straordinaria del suo arrivo nello spazio interstellare; in base a quanto affermano gli scienziati della Nasa il veicolo spaziale ha superato il confine del nostro sistema solare dopo un lunghissimo viaggio nel quale ci sono pervenute immagini di Giove e saturno.
All’interno della navicella c’è un disco dorato nel quale sono state registrate immagini e suoni del nostro pianeta, un messaggio che forse qualcuno un giorno leggerà…
La sonda Voyager viaggia alla velocità di 38 miglia all’ora e si trova a 19 miliardi di chilometri dalla Terra a cui continua a mandare segnali sino a quando le pile al plutonio si esauriranno, presumibilmente nel 2020.
Il fisico Ed Store 77 enne che segue il viaggio della sonda da quando aveva 41 anni, ha commentato: “E’ comunque un momento storico per il genere umano” , visto che il voyager 1 ha oltrepassato la bolla solare anche se non ha superato del tutto il sistema solare considerando anche le comete che ruotano attorno alla stella; per farlo ci vorranno altri 30 mila anni a cui se ne dovranno aggiungere altri 10 mila affinchè possa raggiungere la stella AC+793888 distante due anni luce dal nostro pianeta.
Il segnale della sonda arriva sulla terra in un tempo di 17 ore ad una frazione di un miliardo di watt: per poterlo captare ci si serve di antenne aventi diametro che va dai 34 ai 70 metri. Il fatidico passaggio nella zona di transizione per uscire dal sistema solare è avvenuto in base ai calcoli della Nasa il 25 agosto scorso, mentre la gemella Voyager 2 lanciata 16 giorni dopo Voyager, si trova a 15,3 miliardi di chilometri dalla terra.
Dopo aver percorso tutto il sistema solare incontrando Giove, Saturno; Urano e nettuno sino alla nube di Oort dove nascono le comete, il viaggio della sonda Voyager è giunto alla fase più affascinante del percorso nello spazio interstellare; anche la Pioneer 10 lanciata sempre dalla Nasa riuscì a giungere ai confini del sistema solare il 13 giugno del 1983 inviando l’ultimo segnale sulla terra dopo circa 20 anni quando era ad una distanza di 12 miliardi di chilometri.
Il confine tra il Sistema Solare e lo spazio interstellare viene definito “eliopausa”, nel quale si ipotizza che un enorme campo magnetico dello spazio esterno possa fermare il vento solare.