Bufera sulla Littizzetto dopo la battuta sull’esercito italiano, l’associazione del fante “Ritratti e si inginocchi”
La comica torinese travolta dalle polemiche e da un’ondata di querele per le sue parole durante “Che tempo che fa” su Nove
Le parole a Che tempo che fa e l’ondata di reazioni
Una battuta pronunciata durante la trasmissione “Che tempo che fa” su Nove potrebbe costare caro a Luciana Littizzetto. La comica torinese, storica spalla di Fabio Fazio, nel commentare il piano “Rearm Europe” proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, aveva dichiarato: “Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cag*simo a combattere**”. Una frase pronunciata con tono ironico, ma che ha scatenato una durissima reazione in ambito militare e istituzionale.
Le querele da parte di ufficiali ed enti militari
Il primo a muoversi legalmente è stato il tenente Pasquale Trabucco, presidente del Comitato 4 Novembre, che ha annunciato una querela formale contro la Littizzetto. In seguito si sono aggiunti altri soggetti. L’Osservatorio vittime del dovere, guidato dall’avvocato Ezio Bonanni, ha espresso solidarietà ai familiari dei caduti e ha definito le dichiarazioni “commenti offensivi per i discendenti di chi ha perso la vita nella difesa della Patria”.
Durissima anche la presa di posizione dell’Associazione Nazionale del Fante, il cui presidente Gianni Stucchi ha diffuso una nota in cui si parla di affermazioni “profondamente lesive dell’onorabilità dell’Esercito Italiano e di tutti coloro che lo hanno servito con disciplina e onore”. L’associazione ha ricordato “con commossa fierezza” i 164 anni di storia dell’esercito, definendo il corpo militare “gloriosa Istituzione patria”.
Appello pubblico: “Ritratti e si inginocchi”
Il comunicato dell’Associazione del Fante si chiude con un invito diretto alla conduttrice: “Si auspica che la suddetta signora ritratti prontamente l’offesa” e che “si inginocchi di fronte ai soldati italiani di ieri, oggi e domani”. Un messaggio che segna il culmine di una controversia che, nata come satira televisiva, ha rapidamente assunto toni istituzionali e legali.
Al momento, da parte di Luciana Littizzetto non sono arrivate repliche ufficiali. La vicenda, tuttavia, rischia di aprire un precedente nel dibattito sui limiti della comicità e sulla tutela dell’onore delle forze armate.