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Schlein attacca Nordio alla Camera: “Ha liberato un torturatore, ma mette in carcere i minori”

La segretaria del Pd durissima durante la dichiarazione di voto sulla mozione di sfiducia al ministro Nordio per il caso Almasri. Sotto accusa anche Meloni

Scontro alla Camera sul caso Almasri

«L’Italia merita un governo che non abbia un ministro della Giustizia che libera i torturatori mentre mette in carcere i minori». Con queste parole, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha aperto la sua dichiarazione di voto a favore della mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio, durante la seduta della Camera dei deputati iniziata martedì mattina.

La mozione, presentata dalle forze di opposizione del centrosinistra – ad eccezione di Azione, che ha criticato la mancanza di trasparenza nella vicenda ma ha deciso di non sostenere formalmente la sfiducia – riguarda il caso di Najem Osama Almasri, noto come il “torturatore di Mittiga”, arrestato a Torino il 19 gennaio e poi rimpatriato in Libia con un volo di Stato nonostante un mandato di arresto internazionale per crimini contro l’umanità.

“Scelta politica, non obbligo giuridico”

«Nordio ha rinnegato le sue idee garantiste appena entrato al governo», ha proseguito Schlein, denunciando la decisione di rilasciare Almasri come «una delle pagine più vergognose che questo Parlamento abbia mai visto». La leader dem ha definito quella del ministro una «scelta politica», sottolineando che se fosse stato davvero un cavillo giuridico a impedire la detenzione, si sarebbe potuto comunque procedere con un nuovo arresto. «Perché ha mentito al Paese con una nota alle 16, quando l’aereo era pronto già dalle 11?», ha chiesto.

Secondo Schlein, la priorità dell’esecutivo era «rimandarlo in Libia» per evitare che partissero nuove imbarcazioni con migranti e «non far emergere il fallimento dell’accordo con l’Albania».

“Chi c’è dietro Nordio? Meloni assente in Aula”

L’attacco di Schlein ha coinvolto anche la premier Giorgia Meloni, accusata di nascondersi: «Chi c’è dietro Nordio? È stata forse Giorgia Meloni a chiedergli di fermarsi?». La presidente del Consiglio non era presente in Aula, e questo ha spinto la segretaria dem a evocare il suo ruolo dietro le decisioni del ministro.

Sotto accusa anche Santanchè e Calderone

Nella parte finale dell’intervento, Schlein ha esteso le critiche ad altri membri del governo. Ha ricordato che l’Italia è guidata da un esecutivo con una ministra del Turismo, Daniela Santanchè, «rinviata a giudizio per falso in bilancio e indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato» e una ministra del Lavoro, Marina Calderone, «che ha mentito sulla sua laurea, dicendo di averla ottenuta senza pagare la retta e facendo esami di domenica».

Clima politico sempre più teso

La mozione contro Nordio arriva dopo settimane di polemiche politiche e istituzionali, in un clima già reso incandescente dalla recente sfiducia – respinta – nei confronti della ministra Santanchè. Il voto odierno si inserisce in uno scontro sempre più acceso tra governo e opposizione, con il caso Almasri al centro delle tensioni.