Meloni sul caso dazi: “Niente reazioni impulsive, Trump fa i suoi interessi, io i miei”
In un’intervista al Financial Times, Giorgia Meloni invita l’Europa a non reagire d’istinto ai dazi annunciati da Donald Trump, chiedendo una strategia comune.
Meloni: “Niente reazioni impulsive sui dazi”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato il tema dei dazi statunitensi in un’intervista rilasciata al Financial Times, proponendo un approccio più ragionato da parte dell’Unione Europea. Di fronte alle nuove tariffe del 25% annunciate dagli Stati Uniti su alcune importazioni, la premier ha suggerito di evitare reazioni istintive e puntare su una soluzione condivisa.
“A volte ho l’impressione che rispondiamo semplicemente d’istinto. Su questi argomenti bisogna dire: ‘Mantenete la calma, ragazzi. Pensiamoci’”, ha dichiarato Meloni, evidenziando come le tensioni commerciali non vadano alimentate con risposte impulsive.
Pur riconoscendo che “i dazi elevati su alcuni beni stanno causando attriti”, la premier ha ribadito che ci sono “grandi differenze sui singoli beni”, e proprio su questi aspetti bisognerebbe lavorare per una “buona soluzione comune”.
Stati Uniti, protezionismo e leadership
Nel corso dell’intervista, Meloni ha sottolineato che il protezionismo americano non nasce con Donald Trump, citando l’Inflation Reduction Act firmato da Joe Biden. “Pensate davvero che il protezionismo negli Stati Uniti sia stato inventato da Trump?”, ha chiesto retoricamente.
La premier ha anche parlato della difficoltà di competere con un sistema che può cambiare rotta rapidamente: “Non è facile competere con qualcuno che in un giorno può firmare 100 ordini esecutivi”.
Quanto ai rapporti tra Italia, Stati Uniti ed Europa, Meloni ha respinto l’idea di dover scegliere tra le due sponde dell’Atlantico, definendo questa posizione “infantile e superficiale”. “Io sono conservatrice – Trump è un leader repubblicano. Sicuramente sono più vicina a lui che a molti altri. E capisco un leader che difende i suoi interessi nazionali”, ha affermato. “Io difendo i miei”.
Ucraina, pace e sicurezza
Nel passaggio dedicato alla guerra in Ucraina, Meloni ha espresso fiducia negli sforzi di Trump per favorire un accordo di pace, sottolineando però la necessità di garanzie concrete per evitare che la Russia possa riprendere il conflitto.
La premier ha mostrato scetticismo verso la proposta avanzata da Francia e Regno Unito di inviare una forza europea di rassicurazione in Ucraina, ritenendo che potrebbe essere percepita da Mosca come una provocazione: “Dobbiamo stare attenti qui. Può essere vista più come una minaccia”.
Come alternativa, Meloni ha proposto l’estensione della clausola di difesa collettiva prevista dall’articolo 5 della NATO anche all’Ucraina, senza però procedere con l’ingresso ufficiale del Paese nell’alleanza. “Sarebbe più semplice e più efficace di altre proposte”, ha detto.