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Pd in tensione: Prodi nell’ombra, Elly sotto assedio, il Prof cerca l’alleanza con Franceschini per far fuori la Schlein

Divergenze interne, video sospetti e trame politiche agiterebbero il partito. Crescono i sospetti sul ruolo di Romano Prodi e i cattodem nel commissariamento.

Le manovre interne e l’attivismo del Professore

Dietro il clima di crescente isolamento attorno a Elly Schlein, secondo indiscrezioni sempre più insistenti, ci sarebbe un disegno preciso. Il regista? Proprio Romano Prodi, il “Professore” di Bologna, che secondo i boatos agirebbe nell’ombra insieme a figure di peso come Paolo Gentiloni e Dario Franceschini. L’obiettivo? Ribaltare gli equilibri interni del Partito Democratico, spostando il baricentro verso l’area cattodem.

L’operazione punterebbe a conquistare il sostegno proprio di Franceschini, considerato uno degli artefici della vittoria di Schlein alle primarie del 2023 grazie alla forza della corrente Area Dem. Un eventuale cambio di schieramento dell’ex ministro della Cultura renderebbe Schlein minoranza nel partito, aprendo la strada a un vero e proprio commissariamento politico della segretaria.

Il caso del video e l’ombra della “manina”

A rendere ancora più complessa la situazione, il giallo attorno al video trasmesso da DiMartedì, in cui si vede chiaramente Romano Prodi toccare i capelli della giornalista Lavinia Orefici. Un gesto che ha suscitato polemiche e reazioni indignate, ma anche interrogativi sulla provenienza del filmato. Secondo alcune voci interne, a fornire il video alla redazione non sarebbe stato un giornalista, ma qualcuno con legami nel Nazareno. Un’ipotesi che alimenta il sospetto di una “manina” interna intenzionata a danneggiare la segretaria.

Il silenzio di Schlein sul caso è stato rotto solo dalla vicepresidente dem Chiara Gribaudo, che ha preso le distanze: “Lisciare i capelli a una giornalista è un gesto che si sarebbe dovuto evitare”, ha dichiarato. “Certi atteggiamenti paternalistici non aiutano”, ha aggiunto, evocando un problema culturale di maschilismo ancora presente nel partito.

Franceschini, il ddl sul cognome e le tensioni sul woke

Ad acuire le tensioni, anche la proposta di Dario Franceschini di attribuire ai figli il solo cognome della madre. Una misura che ha suscitato malumori nell’area schleiniana, convinta che l’iniziativa sia stata studiata più per creare imbarazzo nel partito che per reali intenti riformatori. Il timore è che il dibattito finisca per offrire al centrodestra nuovi pretesti per attacchi frontali contro il Pd, usando i toni esasperati del confronto sul “woke”.

Nel frattempo, Prodi continua la sua attività internazionale: mercoledì, da Bruxelles, ha rilanciato l’idea dell’Università del Mediterraneo, incontrando la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola. “Il peso finanziario maggiore non può che essere europeo”, ha affermato, raccogliendo l’apertura della leader del Parlamento Ue.