Mieli incorona Schlein: “È la mia preferita. Deve guidare una gabbia di matti”
Per Paolo Mieli Elly Schlein è l’unica vera leader dell’opposizione. “Avrebbe dovuto partecipare al congresso di Azione. Deve caricarsi tutti sulle spalle”.
Mieli: “Schlein deve fare la leader, anche dei più difficili”
Non una semplice preferenza, ma una vera investitura politica. Paolo Mieli, firma autorevole del Corriere della Sera, ha espresso parole forti nei confronti di Elly Schlein, attuale segretaria del Partito Democratico.
“Non è tra le mie preferite, è la mia preferita”, ha dichiarato Mieli, sottolineando quanto veda in lei la figura centrale del futuro campo progressista.
L’editorialista ha però criticato la scelta della leader dem di non partecipare al congresso di Azione, dove era stata regolarmente invitata: “Ha sbagliato. Deve andare ovunque. Se alle prossime elezioni dovrà portarsi dietro tutti, allora deve cominciare a comportarsi da leader di una gabbia di matti”.
La sfida della leadership nel centrosinistra
Le parole di Mieli fotografano perfettamente il momento attuale del centrosinistra, alle prese con divisioni interne, assenza di una guida unitaria e continui distinguo strategici tra i principali attori: PD, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Azione e AVS.
Proprio per questo, secondo l’editorialista, Schlein deve assumere pienamente il ruolo di federatrice. Andare ovunque, accettare anche i confronti più scomodi e parlare con ogni pezzo della galassia progressista. Perché, sostiene Mieli, la partita delle Politiche del 2027 richiederà una coalizione ampia e, inevitabilmente, caotica.
“Caricarsi tutti”, l’obiettivo obbligato per battere Meloni
Nel ragionamento di Mieli, il campo largo non è più una semplice opzione, ma un passaggio obbligato. E chi vuole guidarlo, non può fare selezione all’ingresso. “Si deve caricare tutti”, ha ripetuto più volte.
Un messaggio che sembra parlare direttamente a Schlein, esortandola a superare le diffidenze verso chi ha posizioni distanti o, come nel caso di Calenda, ha spesso attaccato il PD. Il tempo delle esclusioni, fa capire Mieli, è finito.