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Quarta Repubblica, Porro contro Conte “Ero io lo scendiletto?”, “Se si offende pure..”

Il leader del M5S ospite a Quarta Repubblica. Faccia a faccia acceso con Porro, poi l’attacco al governo su Ucraina, riarmo europeo e Superbonus.

Confronto acceso tra Conte e Porro su “scendiletto” e libertà di stampa

Dopo averlo sfidato pubblicamente, Giuseppe Conte ha accettato l’invito di Nicola Porro ed è approdato negli studi di Quarta Repubblica su Rete 4. L’atmosfera si è surriscaldata fin dalle prime battute, quando il conduttore ha chiesto conto al leader del Movimento 5 Stelle dell’espressione “scendiletto” usata in Parlamento, riferita (forse) a lui, dopo l’intervento di Giorgia Meloni alla kermesse “La Ripartenza”.

Io rispetto i giornalisti”, si è difeso Conte. Ma Porro ha incalzato: “Mi sono sentito chiamato in causa”. Il presidente M5S ha replicato secco: “Con tutte le accuse che mi ha fatto, se si offende pure sarebbe troppo”. Pace apparente, poi si è entrati nel vivo dei temi politici.

Ucraina e riarmo Ue: “Meloni ha perso la scommessa. E pagano gli ucraini”

Conte ha ribadito la netta distanza del M5S dalla linea del governo sul conflitto in Ucraina e sul piano da 800 miliardi proposto da Ursula von der Leyen per il riarmo europeo.

Non sono un pacifista a ogni costo, ma questo progetto è folle: ogni Paese si riarma da solo, senza una strategia comune”, ha spiegato. E poi l’accusa al governo: “Meloni ha scommesso sulla vittoria militare dell’Ucraina. Scommessa persa. E a pagare sono stati gli ucraini: 10 milioni di profughi, centinaia di migliaia di morti, distruzioni immense”.

Secondo Conte, se si fosse avviato un negoziato “sin da subito, oggi l’Italia e l’Europa avrebbero ottenuto condizioni più favorevoli”. E sulle responsabilità occidentali: “Si è alimentata un’illusione: che la Russia fosse al collasso. Ma così Putin ha guadagnato forza negoziale”.

Superbonus: “Lo accusano, ma Meloni lo ha prorogato per due anni”

Nel finale, spazio anche al Superbonus, uno dei cavalli di battaglia del M5S. Conte ha portato in trasmissione alcuni post del passato in cui esponenti di Fratelli d’Italia difendevano a spada tratta la misura.

Io l’ho gestito sei mesi. Poi lo ha portato avanti Giorgetti da ministro dello Sviluppo e Meloni lo ha tenuto in vita per due anni”, ha detto. E ha aggiunto: “Non possono scaricare tutto su di me ora che i conti pubblici traballano. La verità è che anche loro lo hanno cavalcato”.