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Volano stracci a Dritto e Rovescio tra Cruciani e eco-attivisti, il giornalista, “Ridicoli”

Botta e risposta infuocato tra eco-attivisti e Giuseppe Cruciani sul tema del “giusto prezzo” per il cibo e le proteste nei ristoranti di lusso.

Blitz simbolici nei locali d’élite, scatta il confronto in tv

Toni infuocati nello studio di Dritto e Rovescio, il talk show in onda giovedì 3 aprile su Rete 4. Al centro della puntata, l’ultima provocazione lanciata da Ultima Generazione contro i ristoranti di lusso. Il movimento ecologista ha rivendicato due azioni eclatanti davanti al celebre ristorante dello chef Carlo Cracco a Milano: il 19 marzo, cinque attivisti hanno esposto striscioni chiedendo di offrire pasti gratuiti una volta a settimana a chi ne ha bisogno; il 23 marzo, altri membri del gruppo hanno versato passata di pomodoro nella veranda del locale.

In studio, l’attivista Aldo Riboni ha difeso l’iniziativa puntando il dito contro il divario sociale e l’impossibilità per molti di accedere a cibo di qualità. “Il problema è che ci vuole un giusto prezzo per il cibo e se con il mio stipendio non posso scegliere cosa comprare, non sono libero”, ha dichiarato.

Cruciani: “È una battaglia contro il lusso e contro il lavoro”

Di tutt’altro parere il giornalista Giuseppe Cruciani, che ha bollato l’intera protesta come priva di senso: “È una battaglia ridicola, è una battaglia contro il lusso. È la battaglia contro il lavoro”. Per il conduttore radiofonico, queste azioni hanno più a che fare con l’esibizionismo che con un reale impegno sociale: “Va benissimo, fa parte di ognuno di noi. Ma non si capisce qual è la campagna che si porta avanti. Mentre la battaglia per il pianeta era almeno percepibile, questa sinceramente non si capisce”.

Il tema della libertà alimentare divide

Durante il confronto, Riboni ha insistito sulla necessità di garantire l’accesso al cibo per tutti: “Più di metà degli italiani fa fatica ad arrivare alla fine del mese, anche se lavora. E ci sono 4 milioni di italiani che non riescono a mettere insieme un pasto intero al giorno. Allora, metà degli italiani non sono liberi in questo momento. Ci vuole un giusto prezzo che permetta ai consumatori di comprare il cibo”.