La tiktoker napoletana chiama a raccolta i suoi follower per la manifestazione del 5 aprile a Roma. Fratelli d’Italia attacca: “La bimba di Conte”.
Ha scatenato un’ondata di reazioni il video pubblicato da Rita De Crescenzo per promuovere la manifestazione del Movimento 5 Stelle, in programma venerdì 5 aprile a Roma. L’influencer partenopea, diventata celebre per la mobilitazione a Roccaraso, si è rivolta direttamente ai suoi follower, invitandoli a partecipare all’evento promosso da Giuseppe Conte contro l’invio di armi.
“Stop alle armi – esordisce nel video – Il 5 aprile ci sarò io a Roma a fare una grande manifestazione. All’una del pomeriggio, stop alle armi. Ci saranno tutti gli sportivi, i più famosi d’Italia. E ci sarà pure il sindaco. Ok? Stop alle armi. Chi vuole partire da Napoli alla stazione centrale si stanno organizzando il treno e pure i pullman. Tutto gratis. Non si paga, non si caccia una lira. L’importante è che venite tutti quanti a fare questa bellissima manifestazione. Stop alle armi. Vi lascio qua questa bellissima locandina. Vi aspetto in tanti. Comunque domani ne faccio ancora un altro di video. Va bene? Tutti quanti a Roma all’una.”
La partecipazione dell’influencer ha sollevato non poche perplessità, soprattutto sui social. In molti si sono chiesti se fosse opportuno il coinvolgimento di una figura virale e controversa in un’iniziativa politica di rilievo nazionale. Il tono informale e lo stile comunicativo di De Crescenzo, seguitissima su TikTok e Instagram, non è passato inosservato nemmeno agli avversari politici.
A intervenire con sarcasmo è stato l’account ufficiale di Fratelli d’Italia, che ha commentato la vicenda con un post ironico: “Rita, la bimba di Conte”, in riferimento al noto video virale degli anni della pandemia in cui un’ammiratrice definiva così l’ex premier.
La presenza della tiktoker all’evento pacifista del Movimento 5 Stelle ha creato una frattura tra chi ne esalta la capacità di attrarre pubblico e chi, invece, considera il suo coinvolgimento inopportuno. Il confine tra comunicazione politica e fenomeno virale diventa così sempre più sottile, in una campagna che punta a mobilitare anche fuori dai tradizionali canali istituzionali.