Giovanni Floris, duro colpo alla Schlein, “Impari dalla maggioranza”
Il conduttore di DiMartedì lancia un messaggio all’opposizione e invita a imparare dal centrodestra, unito nonostante le differenze.
Il monito di Floris a PiazzaPulita: “L’opposizione deve restare unita”
Durante un’intervista con Corrado Formigli a PiazzaPulita, il giornalista e conduttore Giovanni Floris ha lanciato un messaggio diretto e chiaro alla sinistra italiana: “Lo stare insieme è volontà politica”. Un concetto che, secondo il volto di La7, dovrebbe guidare l’azione dell’opposizione, spesso frammentata e divisa su temi fondamentali.
“In questo l’opposizione dovrebbe imparare dalla maggioranza”, ha osservato Floris, facendo riferimento alla compattezza delle forze di centrodestra. “Le differenze ci sono, ma loro riescono a tenersi insieme nonostante le differenze”.
Il caso del Pd e le tensioni sul riarmo europeo
Il dibattito si inserisce in una settimana segnata da divisioni interne in entrambi i blocchi politici europei, con il tema del riarmo a generare fratture. In particolare, il Partito democratico ha vissuto un momento di forte tensione dopo la votazione a Strasburgo, dove si è verificata una spaccatura tra chi si è astenuto – seguendo la linea di Elly Schlein – e chi ha votato a favore. A complicare ulteriormente la situazione, i voti contrari di Marco Tarquinio e Cecilia Strada, entrambi scelti direttamente dalla segretaria e considerati vicini a lei per sensibilità politica.
Questa instabilità interna mette in discussione la tenuta del partito proprio alla vigilia della manifestazione “pacifista” organizzata per sabato a Roma dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. La partecipazione del Pd è ancora incerta e potrebbe avvenire in ordine sparso, per non compromettere i delicati equilibri con le componenti più moderate della coalizione.
“Marciare uniti, non divisi”: il consiglio ignorato
Nel corso dell’intervista, Floris ha criticato apertamente la strategia attuale delle opposizioni: “L’opposizione ragiona al contrario: ‘Marciamo divisi e colpiamo insieme’. No, bisogna fare la cosa opposta”. Un appello al pragmatismo e all’unità che, tuttavia, rischia di perdersi tra polemiche interne e strategie divergenti.