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Feltri attacca Guzzanti: “Altro che indigenza, non gli darei nemmeno un euro, troppo abituato al lusso”

Il direttore editoriale del Giornale risponde a una lettrice e stronca Paolo Guzzanti: “Vive al di sopra delle sue possibilità, altro che indigenza”.

Il giudizio netto nella rubrica delle lettere

Nel suo spazio di posta ai lettori pubblicato sul Giornale, Vittorio Feltri non fa sconti a Paolo Guzzanti. Interpellato da una lettrice, il giornalista liquida la questione in maniera secca: “Non gli darei nemmeno un euro”. Alla base della sua posizione, secondo Feltri, non ci sarebbe un reale stato di bisogno, ma una gestione sbagliata del tenore di vita.

Le opere di bene non dovrebbero essere ostentate e nemmeno dichiarate”, premette, per poi attaccare l’ex parlamentare. “È abituato ai lussi, allo sfarzo, al benessere. E anziché rinunciare al superfluo, preferisce rinunciare alla dignità”.

“Incassa tanto, ma piange miseria: è di pessimo gusto”

Secondo Feltri, Guzzanti non può essere considerato un indigente: “Incassa una nutrita pensione, un goloso vitalizio e compensi consistenti” per la sua attività da opinionista, anche a Mediaset. Eppure, aggiunge, “piange miseria su un quotidiano nazionale”, comportamento che giudica “di pessimo gusto” e “poco dignitoso”.

Il fondatore di Libero sottolinea che il problema non sarebbero le entrate, ma “le uscite che oltrepassano le prime”. Per questo motivo, invita Guzzanti a riconsiderare le proprie scelte: “Se gli assegni di mantenimento non sono sostenibili, chieda al tribunale di rivederli. Se le spese sono eccessive, tagli quelle non indispensabili”.

“Io vidi un pezzo di pane per strada e lo divorai”

Nel suo intervento, Feltri ricorda anche le difficoltà economiche della propria giovinezza, mettendo a confronto la sua esperienza con quella di Guzzanti. “Vidi un pezzo di pane per strada e mi avventai per divorarlo”, scrive, spiegando di non aver mai chiesto aiuto o lamentato le proprie condizioni, neppure con la madre.

Infine, conclude con un invito alla responsabilità personale: “Qualche sacrificio nella vita occorre farlo. Non possono farlo gli altri al posto nostro. Più utile e più saggio è dare a chi non ha, invece che dare a chi ha tanto e quel tanto non gli basta mai”.