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Congresso Lega, Salvini diretto su Conte, “Mentre noi ascoltiamo imprenditori, altrove le star sono le tiktoker”

Matteo Salvini riconfermato segretario della Lega: sfida politica, richiami identitari e possibili scenari futuri al congresso di Firenze.

Riconferma alla guida e messaggio alla base

Alla Fortezza da Basso di Firenze, il congresso federale della Lega si è chiuso con un lungo intervento di Matteo Salvini, che ha ricevuto la riconferma come segretario per acclamazione. Un discorso denso, che ha unito riferimenti personali, richiami storici e visioni politiche future. “Il tempo sottratto ai miei figli in questi anni è stato un investimento sul futuro, anche il loro. L’affetto che sento oggi me lo conferma”, ha esordito Salvini, aprendo il suo intervento tra gli applausi dei militanti.

Nel corso del suo discorso, il leader del Carroccio ha rilanciato i temi centrali dell’agenda del partito, dalla politica estera all’assetto interno del governo, con una particolare attenzione al ruolo della Lega all’interno della coalizione. “Siamo i secondi della coalizione, ma vogliamo tornare i primi”, ha affermato, rivendicando centralità e rilanciando i dossier su autonomia e premierato “che vanno avanti mano nella mano”.

Viminale, giustizia e nuovi ingressi

Uno dei temi ricorrenti del congresso è stato il possibile ritorno di Salvini al Viminale, ipotesi alimentata da diverse voci interne. “Di questo parlerò con Piantedosi e con Giorgia Meloni. Non ho smanie personali, ma il partito mi chiede di ascoltare. Matteo Piantedosi è un ottimo ministro e un uomo di parola, ma è mio dovere raccogliere le istanze del nostro popolo”, ha dichiarato.

Durante il suo intervento, Salvini ha anche espresso solidarietà a due sindaci leghisti coinvolti in vicende giudiziarie, Cristina Santi e Andrea Ceffa, sottolineando: “Non mollare mai Andrea”, e parlando apertamente di “uso politico della magistratura”. Il leader ha poi ricordato con affetto il fondatore del partito, Umberto Bossi, e ha sottolineato l’importanza di aprire il movimento a nuove energie: “Con la gratitudine storica per chi c’è da trent’anni, dobbiamo aprire. Coinvolgere chi è più bravo di noi: se non lo facciamo, è la fine del movimento”, ha detto, salutando l’ingresso del generale Roberto Vannacci.

Identità, economia e affondo contro le disuguaglianze

Nel suo intervento, Salvini ha affrontato anche temi economici, promettendo impegno per l’aumento dei salari legati al costo della vita, “ma non sulle spalle dei produttori”. Ha inoltre attaccato le disuguaglianze globali: “Dobbiamo combattere le multinazionali che sfruttano il lavoro minorile”.

Non sono mancati i riferimenti all’identità culturale e religiosa: “Finché la confessione islamica non firmerà un’intesa con lo Stato, non possiamo riconoscerle spazi. Non accetto che si dia cittadinanza a chi considera la donna inferiore all’uomo”, ha dichiarato, ribadendo il posizionamento valoriale del movimento.

A chi preconizzava il declino del partito, il segretario ha risposto con fermezza: “Ci davano per spacciati, ma siamo ancora qui. La Lega non è solo un partito: è una comunità, un movimento, una famiglia”. Ha infine lanciato una stoccata ironica agli avversari politici: “Mentre noi ascoltiamo imprenditori di livello mondiale, altrove le star sono le tiktoker. Ognuno si sceglie i suoi testimonial…”, con un chiaro riferimento alla partecipazione di Rita Di Crescenzo a un evento dei 5 Stelle.