Bonifico arriva in ritardo salta intervento a 72enne malata di tumore, “Non possiamo operarla, non ha pagato in anticipo”
Una donna cieca civile non viene operata per mancato pagamento anticipato della prestazione in intramoenia. La famiglia: “Errore, ma disattenzione umana”.
Operazione annullata a un giorno dall’intervento
«Signora, lei non ha pagato. Mi dispiace, ma non può essere operata. Sarà dimessa». Con queste parole, una donna di 72 anni di Nocera Inferiore è stata informata dell’annullamento dell’intervento chirurgico programmato alle corde vocali presso l’ospedale Umberto I. Il motivo: il mancato accredito anticipato del pagamento richiesto per la prestazione in regime intramoenia, scelta per garantire condizioni più adeguate alla sua disabilità visiva.
A raccontare quanto accaduto è il figlio, Daniele, che ricostruisce l’iter partito tra giugno e luglio dell’anno scorso, quando alla madre fu riscontrata una sospetta lesione alla laringe, compatibile con un possibile tumore. «Ci siamo rivolti al primario dell’ospedale. Doveva operarsi al più presto, anche se non in urgenza. Abbiamo chiesto l’intramoenia per garantirle una camera singola e la presenza di un familiare accanto», spiega.
“Il bonifico non è arrivato, l’intervento è saltato”
Il costo dell’intervento in intramoenia era stato fissato in 11 mila euro, cifra che la famiglia aveva accettato di pagare. L’operazione era stata fissata entro due giorni, con la paziente già sottoposta a tutti gli accertamenti pre-operatori. «A voce, nessuno ci ha detto che il pagamento era condizione essenziale per l’intervento. La mattina prima, ci chiamano per dirci che non può essere operata perché non risulta pervenuto il bonifico», racconta Daniele.
Il figlio si mobilita immediatamente. «Pago subito. Mi collego col cellulare e faccio un bonifico istantaneo». Ma non basta: «La procedura era già saltata. Sì, è vero, sul modulo firmato era indicato che il pagamento doveva essere effettuato 48 ore prima. Ma è stata una disattenzione».
L’intervento riprogrammato altrove in regime pubblico
Dopo il mancato intervento, madre e figlio decidono di rivolgersi al primario di Otorinolaringoiatria del Monaldi di Napoli per un secondo parere. Lì ricevono conferma dell’urgenza clinica e della necessità di procedere quanto prima. Il medico si rende disponibile al ricovero in emergenza, in regime pubblico e senza alcun esborso economico.